Martins Sesks prende il comando mentre Sebastien Ogier si aggrappa alle speranze di campionato nella sfida in Arabia Saudita!
In una straordinaria dimostrazione di abilità e strategia, l’azione del rally di venerdì in Arabia Saudita si è rivelata la più impegnativa di questa stagione, con la classifica che ha subito cambiamenti drammatici che hanno tenuto i fan col fiato sospeso. Dopo una giornata intensa di gare, Martins Sesks è emerso come il nuovo leader del rally, grazie a una penalità che ha colpito i leader di notte Adrien Fourmaux e il suo co-pilota Alex Coria.
La giornata è iniziata con Fourmaux che deteneva un esiguo vantaggio di 2,4 secondi su Sesks, solo per essere deragliato da una sorprendente penalità di un minuto per essere entrato nella zona tecnica troppo presto. Di conseguenza, Sesks è balzato in cima, superando non solo Fourmaux ma anche Thierry Neuville, che è salito in una forte posizione sul podio. “È stato pazzesco,” ha lamentato Fourmaux, riflettendo sui continui colpi di scena della giornata. “Ogni volta che perdiamo il comando, ritorna di nuovo. Ci sono rocce ovunque. Stiamo solo gestendo il rischio e andando avanti.”
In una gara di campionato avvincente, Sebastien Ogier si è trovato a mantenere un precario vantaggio di un punto su Elfyn Evans, che a un certo punto era scivolato a tre punti di distanza. La tensione era palpabile mentre le fortune cambiavano come i venti del deserto, con un cambio di sei punti che manteneva viva e elettrizzante la corsa al titolo.
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Le fasi estenuanti hanno avuto il loro prezzo, con le forature che sono diventate un nemico comune per i piloti. Elfyn Evans e Scott Martin sono stati tra i primi a fermarsi per cambiare le gomme, precipitando al decimo posto assoluto. Nel frattempo, Ogier ha affrontato i propri avvisi sui pneumatici ma è riuscito a resistere con una perdita di tempo minima, dimostrando la sua resilienza di fronte all’avversità.
Con il progredire delle fasi, il vantaggio di Fourmaux è diminuito, con Sesks che si avvicinava con determinazione. Quando è arrivata la pausa di servizio di mezzogiorno, solo 9,2 secondi separavano i primi quattro contendenti. Fourmaux si aggrappava al suo vantaggio su un Sesks rinvigorito, mentre i giovani piloti Pajari e Tanak erano alle loro calcagna, creando una battaglia mozzafiato a quattro per la supremazia.
La fase 12 ha visto Tanak capitalizzare su un terreno più difficile per conquistare la vittoria e pareggiare con Pajari al terzo posto assoluto, mentre la presa di Fourmaux sulla leadership si è ristretta a soli 1,9 secondi. La tensione è aumentata nella fase 13, dove il percorso implacabile ha costretto diversi piloti a cambiare gomme, tra cui Tanak e Pajari, che hanno perso cinque posizioni. In un clamoroso ritorno, Sesks ha sorpassato i concorrenti, riconquistando la leadership del rally con un sorprendente vantaggio di otto secondi dopo il costoso errore di Fourmaux.
Con lo svolgimento dell’ultima fase, le forature hanno creato scompiglio tra i concorrenti, con Ogier, Sesks e Fourmaux tutti alle prese con problemi agli pneumatici. Tanak ha affrontato un incubo di doppia foratura che lo ha lasciato stordito. Eppure, nonostante i danni alla sua Puma, Sesks ha mantenuto la sua posizione, dimostrando la sua tenacia. Dietro di lui, Neuville ha conquistato il terzo posto, mentre Takamoto Katsuta e Aaron Johnston hanno lottato valorosamente per il quarto, seguiti da vicino da Kalle Rovanperä, che ha strappato la vittoria nell’ultima fase della giornata.
Con Ogier al sesto posto nella classifica generale, le probabilità non potrebbero essere più alte. Sabato si presenta come un’opportunità d’oro per Fourmaux o Sesks di conquistare la loro prima vittoria nel WRC, mentre Evans deve canalizzare ogni goccia di energia per inseguire il massimo punteggio in un Super Saturday ad alto rischio. Ogier, sempre il stratega, ha sottolineato la cautela nella sua intervista post-gara, affermando: “Una gara a tutto gas significa che non si finisce il rally.”
La penultima fase si profila imponente, estendendosi per un’ardua distanza di 32.88 chilometri, con sia l’esito del rally che il titolo del campionato in bilico. Mentre la polvere si posa, una cosa è certa: la corsa per la gloria in Arabia Saudita è tutt’altro che finita, e ogni secondo conta!









