Zak Brown ha negato categoricamente l’affermazione di Peter Bayer secondo cui le squadre di Formula 1 non sono finanziariamente sostenibili, criticando nel contempo la proprietà della Red Bull su due costruttori.
Brown è stato categorico riguardo all’equità di un’organizzazione che controlla più squadre, specialmente con la Red Bull e la RB che fanno parte del gruppo Red Bull GmbH. Egli sostiene che questo tipo di proprietà possa influenzare le votazioni sulle norme tecniche e ritiene che la Formula 1 sia andata oltre questi accordi con l’introduzione di un tetto di spesa.
Prima del Gran Premio del Bahrain, Brown ha discusso il problema e ha sottolineato il suo apprezzamento per i contributi positivi della Red Bull alla Formula 1. Tuttavia, ritiene che siano necessari cambiamenti nelle regole in vista dell’era del tetto di spesa nello sport.
Facendo un paragone con il calcio, Brown ha sollevato preoccupazioni sulla indipendenza delle squadre sotto la stessa proprietà. Ha evidenziato casi in cui le decisioni sui piloti e sui componenti sembravano essere influenzate da interessi comuni.
Brown è stato particolarmente frustrato dalla presunta affermazione di Bayer secondo cui nessuna squadra è redditizia, a cui ha replicato fornendo prove di squadre redditizie registrate presso la Companies House nel Regno Unito. Egli attribuisce il percorso della sua stessa squadra, che ha affrontato difficoltà finanziarie, alla combinazione del tetto di spesa e di sforzi commerciali diligenti.
Brown ha sostenuto un campo di gioco equo nella Formula 1, confrontandolo con altri sport in cui ogni partita inizia con opportunità uguali, indipendentemente dallo status della squadra. Ha chiesto una revisione delle regole entro il 2026 per affrontare queste preoccupazioni e ha sottolineato l’importanza della giustizia nell’evoluzione dello sport.
In conclusione, Brown è fermamente in disaccordo con l’idea che le squadre di Formula 1 non siano redditizie e sostiene cambiamenti nelle regole per garantire giustizia e indipendenza tra le squadre, specialmente nel contesto della proprietà di più squadre.