Yuki Tsunoda ha rivelato una reazione calma e misurata alla decisione della Red Bull di promuovere Liam Lawson al suo posto per il sedile vacante accanto a Max Verstappen nel 2025. Sebbene la notizia abbia senza dubbio sollevato sopracciglia, Tsunoda ha chiarito di non essere stato colto di sorpresa dalla mossa e di aver già accettato la decisione.
Il pilota giapponese ha vissuto una stagione 2024 eccezionale, terminando con nove piazzamenti a punti e giocando un ruolo chiave nel garantire ai Racing Bulls (ex VCARB) un ottavo posto nel Campionato Costruttori. Questa solida prestazione ha guadagnato a Tsunoda il suo primo test con il team senior della Red Bull ad Abu Dhabi, dove ha guidato la RB20 vincitrice del campionato. Nonostante questa opportunità, la Red Bull ha optato per Lawson come sostituto di Sergio Perez, che ha lasciato il suo posto a dicembre.
Sebbene la promozione di Lawson sia avvenuta dopo sole 11 gare di F1 tra il 2023 e il 2024, Tsunoda si sta preparando per la sua quinta stagione completa con i Racing Bulls, pienamente consapevole delle sfide che lo attendono. Tuttavia, ha adottato una posizione matura sulla questione, riconoscendo che la decisione della Red Bull ha senso e che non nutre rancore nei confronti del suo ex compagno di squadra diventato rivale.
“Capisco perché hanno scelto Liam. È così che stanno le cose. Queste sono cose che non posso controllare e rispetto questo,” ha ammesso Tsunoda. “Non mi sono sentito particolarmente arrabbiato o deluso quando hanno fatto l’annuncio. Forse ero mentalmente preparato per questo, ma alla fine, qualunque cosa accada, accade.”
Per Tsunoda, il lavoro rimane lo stesso, sia che stia correndo per la Red Bull o per i Racing Bulls. La sua attenzione è completamente rivolta a dimostrare il suo valore e a continuare a sviluppare le sue abilità in Formula 1, specialmente ora in un ruolo di leadership all’interno del team.
“Che vada alla Red Bull o ai Racing Bulls, le cose che devo fare sono le stesse. In entrambe le squadre ci sono progetti entusiasmanti. Anche se vado alla Red Bull e divento compagno di squadra di Max, sarebbe una sfida, ma una grande sfida,” ha detto Tsunoda. “Con i Racing Bulls, sono in una nuova posizione come team leader, e questo è un ruolo che non ho mai realmente sperimentato prima. Devo svilupparmi ulteriormente in questo senso.”
L’approccio calmo di Tsunoda arriva nonostante l’incertezza che circonda il suo futuro all’interno della famiglia Red Bull. L’anno scorso, il team principal Christian Horner ha suggerito che le prospettive a lungo termine di Tsunoda potrebbero essere a rischio se non riuscisse a garantirsi un posto con la squadra senior nel 2025.
“Siamo consapevoli che se non possiamo offrire a Yuki un’opportunità, specialmente quest’anno, potrebbe essere il momento di guardare altrove,” ha osservato Horner. “Non puoi tenere un pilota nella squadra di supporto per cinque anni. O gli dai una possibilità o lo lasci andare.”
Con le spalle al muro e il ruolo di leadership dei Racing Bulls nelle sue mani, Tsunoda ha un obiettivo chiaro in mente: dimostrare che appartiene alla Formula 1, indipendentemente da dove lo porterà il futuro.