Yuki Tsunoda ha preso piena responsabilità per l’incidente che ha interrotto la sua sessione di FP2 a Jeddah, ammettendo di aver “girato troppo” nell’ultima curva, causando danni che hanno concluso prematuramente la sua corsa. Con meno di nove minuti rimanenti nella sessione, Tsunoda ha colpito il muro interno all’ultima curva, rompendo il suo braccio di trazione e lasciandolo incapace di evitare di colpire anche il muro di uscita.
Nonostante il grave incidente, Tsunoda è uscito illeso e si è subito scusato con il suo team Red Bull, riconoscendo il lavoro di riparazione che avrebbero dovuto affrontare durante la notte. “Ho solo girato troppo e colpito il muro interno e ho subito solo danni,” ha dichiarato Tsunoda a F1 TV. “Dopo di che, non avevo più controllo. Scusate al team, le cose stavano andando bene, quindi è un peccato.”
Prima dell’incidente, Tsunoda stava avendo una sessione solida, registrando il sesto tempo più veloce, a soli sette decimi dietro a Lando Norris della McLaren e a quattro decimi dal suo compagno di squadra campione del mondo Max Verstappen. Tsunoda ha riflettuto sul suo giro di simulazione per le qualifiche, affermando: “Il giro di qualifiche è stato piuttosto buono. Sono stato un po’ compromesso con il riscaldamento delle gomme, ma finora è andato abbastanza bene.”
Tsunoda ha notato che l’incidente ha interrotto la sua sessione di long run, limitando la raccolta di dati. “Ho avuto un tempo limitato nella long run che ho causato io stesso [con l’incidente], quindi non posso davvero lamentarmi. Non è sicuramente come volevo finire, questo è certo.”
Nonostante il suo incidente, il pilota giapponese ha mantenuto un atteggiamento positivo, notando che la sua prestazione nella short run era stata solida, con ulteriore tempo da guadagnare una volta risolto completamente il problema del riscaldamento delle gomme.
Lando Norris ha conquistato il primo posto in FP2 davanti al suo compagno di squadra della McLaren, Oscar Piastri, con un margine di 0,163 secondi. Verstappen e Tsunoda non hanno spinto al limite durante la sessione, utilizzando modalità motore relativamente conservative, il che suggerisce che la forma della Red Bull a Jeddah potrebbe non essere così preoccupante come lo è stata durante il loro difficile weekend in Bahrain.