Stellantis ha sospeso il piano di ristrutturazione della sua rete di concessionarie in Europa, lanciato dall’ex CEO dell’azienda, Carlos Tavares, nel 2021.
Il piano, che faceva parte della strategia per ridurre i costi e supportare gli investimenti nell’elettrificazione, mirava a terminare i contratti precedenti e a passare a una nuova struttura di distribuzione basata su un “modello agenzia”.
In questo nuovo modello concepito da Tavares, che ha lasciato Stellantis nel dicembre 2024, l’azienda assume un controllo più diretto sulle transazioni di vendita e sui prezzi, mentre la missione dei concessionari è quella di fornire veicoli e servizi, senza agire come partner contrattuali per il cliente.
Il piano di Tavares ha incontrato l’opposizione dei concessionari che sostenevano che questo cambiamento avrebbe compromesso i margini di profitto sulle vendite di veicoli.
Ora, secondo un rapporto di “Reuters,” Jean-Philippe Imparato, il direttore delle operazioni per l’Europa allargata, ha rivelato durante un evento con i concessionari che Stellantis ha sospeso il piano in Europa, con le reti di vendita che tornano alla struttura tradizionale delle concessionarie, ad eccezione di Austria, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, dove è già stata avviata una transizione verso la nuova struttura agenziale nel 2023.
Imparato ha anche dichiarato che Stellantis chiederà presto all’Unione Europea di supportare la produzione automobilistica nella regione, che, secondo il direttore delle operazioni per l’Europa di Stellantis, ha alti costi del lavoro e dell’energia, oltre a una forte regolamentazione.
La proposta che sarà presentata da Stellantis all’Unione Europea include un programma di supporto per il ritiro delle auto, volto ad aiutare nella sostituzione dei veicoli con più di 10 anni, così come contributi pubblici per la produzione di batterie per veicoli elettrici in Europa a 40 € per kilowatt, che ammontano a quasi la metà dei costi totali di produzione.