Stellantis, che riunisce marchi come Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Citroën e Peugeot, ha tagliato circa 10.000 posti di lavoro in Italia in quattro anni, passando da 37.288 a 27.632 lavoratori.
L’accusa è stata formulata questo lunedì dal segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici (FIOM), Michele De Palma, che ha rivelato che il ‘gigante’ dell’automotive ha perso un totale di 9.656 dipendenti tra il 2020 e il 2024, principalmente attraverso uscite volontarie e accordi sindacali che includevano pensionamenti anticipati e licenziamenti incentivati, che la FIOM non ha firmato, in un momento in cui l’azienda affrontava le sfide più ampie della mobilità elettrica e della concorrenza dei marchi cinesi.
“I dati dimostrano la fuga di Stellantis dal nostro paese. Questi numeri sono un fallimento”, ha dichiarato Michele De Palma durante la presentazione dell’indagine “Stellantis: La Grande Fuga.”
Nel corso di un periodo di 20 anni, dal 2004 al 2024, anche la produzione automobilistica di Stellantis è diminuita, con una perdita di 520.798 auto prodotte in Italia, secondo i dati rilasciati dal sindacato.
I licenziamenti dichiarati sono stati 3.700 nel 2024 e 2.352 nel 2025, con un costo totale di ristrutturazione pari a 777 milioni di euro. Con questi numeri, il segretario generale della FIOM ha sottolineato l’importanza di investire nel rafforzamento della produzione automobilistica in Italia e nell’implementazione di politiche industriali che la supportino.
Ricorda che dopo le dimissioni di Carlos Tavares da CEO di Stellantis nel dicembre 2024, l’azienda ha promesso di riattivare la produzione in Italia con la nuova versione ibrida della Fiat 500, che sarà costruita presso il storico stabilimento Mirafiori di Torino a partire da novembre, insieme alla versione completamente elettrica. Inoltre, l’azienda prevede di lanciare una versione aggiornata e più accessibile della 500 completamente elettrica nel 2027.