Seat, il marchio del Gruppo VW, potrebbe essere costretto a ridurre la produzione e licenziare circa 1.500 lavoratori se l’Unione Europea (UE) non riduce la tariffa sul Cupra Tavascan elettrico, che è prodotto in Cina, entro la fine di marzo.
Il monito è stato lanciato da Wayne Griffiths, CEO di Seat e Cupra, in un’intervista a “Reuters”, dove ha chiarito che la tariffa imposta dall’Unione Europea sui veicoli elettrici importati dalla Cina ha impedito a un modello venduto per circa €50.000 a €60.000 di consentire a Cupra di raggiungere i suoi obiettivi finanziari lo scorso anno e costerà centinaia di milioni di euro nel 2025.
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“Non abbiamo molto tempo. Dobbiamo raggiungere una soluzione nel primo trimestre”, ha dichiarato Griffiths, che ha anche osservato che se la tariffa dell’UE non verrà rimossa o ridotta, Cupra sarà costretta a fermare la produzione del Tavascan.
Se ciò accade, l’interruzione forzata della produzione del modello elettrico solleverà senza dubbio la questione di come il marchio ridurrà le emissioni della flotta per soddisfare gli obiettivi imposti dall’Unione Europea.
È certo che le aziende del settore automobilistico possono acquistare crediti di carbonio dai produttori di veicoli elettrici o ridurre la produzione di veicoli a motore a combustione.
Tuttavia, il CEO di Seat ha avvertito che una soluzione “non può essere trovata da un giorno all’altro”, ha detto Griffiths. “Quindi, cosa fare? Ridurre la produzione di veicoli a motore a combustione e iniziare a licenziare persone. Questo è ciò che accadrà se non riusciamo a trovare una soluzione.”
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Ricorda che marchi come Tesla, BMW, Mercedes-Benz e diversi produttori cinesi di veicoli elettrici hanno portato la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) per contestare le tariffe di importazione imposte dall’Unione Europea sui veicoli elettrici prodotti in Cina.
Tuttavia, è già noto che la giustizia è lenta e che i marchi hanno bisogno di una decisione rapida per evitare di affrontare problemi ancora maggiori. “Cupra è il nostro fattore di cambiamento — è ciò che ci ha reso redditizi come azienda”, ha detto Griffiths. “Se Cupra è a rischio, anche Seat è a rischio.”
Nota che la Commissione Europea ha imposto tariffe del 35,3% su SAIC, del 18,8% su Geely e del 17% su BYD, oltre a una media ponderata del 20,7% su altre aziende che hanno partecipato all’inchiesta e del 35,3% su quelle che non lo hanno fatto. Per Tesla, in quanto esportatore dalla Cina, la tariffa è del 7,8%.
A queste tariffe si aggiunge una tassa del 10% già esistente sull’importazione di veicoli elettrici da qualsiasi origine, risultando in un massimo fino al 45% nel peggiore dei casi per i produttori di questi veicoli.