Formula E, il campionato innovativo completamente elettrico, sta imponendo il ritmo nel sostenere la causa delle donne nel motorsport, guidando un cambiamento di paradigma verso l’inclusività. La serie di gare ha recentemente annunciato il suo secondo test completamente femminile programmato per il 30 ottobre, segnando un ulteriore traguardo nella sua ricerca di ridefinire la rappresentanza di genere nello sport.
Il primo test completamente femminile della serie, che ha segnato la fine del suo programma pre-stagionale al Circuito Jarama a novembre, è stato un grande successo. Questo evento, un’iniziativa pionieristica di una serie mista legata alla FIA, ha visto 18 piloti donne di 11 team in azione. L’importanza dell’evento è andata oltre i circuiti, catturando l’attenzione dei media globali e conquistando il premio per la Campagna più Ispiratrice ai The Race Media Awards di gennaio.
Formula E ha una storia di superamento dei confini. Quando i motori hanno ruggito per la prima volta alla gara inaugurale di Formula E a Pechino nel 2014, due donne, Katherine Legge e Michela Cerruti, hanno fatto la loro parte sulla griglia. La serie ha continuato a fare nuovi progressi con Simona de Silvestro che ha conquistato un posto permanente con Andretti alla fine della prima stagione. È riuscita a terminare tra le prime 10 a Long Beach e Berlino, diventando la prima e, fino ad ora, l’unica donna a guadagnare punti nel campionato.
La serie è stata costante nel fornire opportunità alle pilota donne, con le debuttanti che hanno avuto la loro occasione durante i weekend di gara. Alice Powell, una figura chiave nel team Envision Racing dalla Settima Stagione, e Jamie Chadwick, una presenza abituale nel paddock FE, sono tra le donne che hanno colto queste opportunità. Chadwick, insieme ai suoi successi nella ormai ritirata W Series e alle sue esperienze in Extreme E e Indy NXT, ha trovato tempo per segnare il secondo tempo più veloce a Jarama. La campionessa dell’F1 Academy dell’anno scorso, Abbi Pulling, ha anche lasciato il segno, dominando le classifiche in un test con Nissan.
Oltre ai tracciati, il contributo della Formula E all’inclusione di genere si estende alla sua struttura interna. Un gran numero di donne lavora dietro le quinte, in particolare nel dipartimento comunicazione. La rappresentanza si estende ai team, con numerose donne che gestiscono i programmi mediatici dei piloti.
L’impegno della Formula E per l’inclusività è esemplificato dal suo supporto all’iniziativa Girls On Track della FIA. Questa iniziativa offre alle ragazze di età compresa tra 12 e 18 anni un’opportunità unica di esplorare il mondo del motorsport attraverso accessi dietro le quinte e laboratori coinvolgenti.
Aggiungendo visibilità alle donne nello sport, Nicki Shields, membro di lunga data del team di trasmissione, ora guida la copertura televisiva in lingua inglese. È supportata dalla reporter della pit lane Alexa Rendall e da un gruppo di esperti tra cui Chadwick e la stella di Extreme E Catie Munnings.
In un mondo in cui il motorsport si sforza consapevolmente di aumentare l’inclusione delle donne, la Formula E si distingue come pioniere. Con la sua macchina GEN3 Evo, la serie sta abbattendo barriere a velocità record, rendendola una delle principali contendenti per il titolo di più grande campionessa per le donne nel motorsport.