Il finale tanto atteso della settima stagione di Drive to Survive di Netflix ha lasciato i fan delusi. Gli ultimi due episodi, ‘Under New Management’ e ‘End Game’, non raggiungono gli elevati standard fissati dall’episodio più apprezzato ‘In the Heat of the Night’. Ritornano allo stile narrativo abituale della serie invece di sfidare lo status quo.
L’episodio 9 introduce Ayao Komatsu come nuovo timoniere della Haas, segnando anche il rientro di Flavio Briatore in Alpine, causando tremori nella formazione dei piloti. Tuttavia, l’episodio sembra giocare sul sicuro, aderendo alla tipica formula di Drive to Survive senza offrire nulla di particolarmente memorabile, tranne forse per il fascino del gatto nero di Esteban Ocon.
Il 10° episodio registra la conquista del titolo Piloti da parte di Max Verstappen, sebbene brevemente, prima di spostare l’attenzione sul confronto tra i Costruttori tra McLaren e Ferrari. Questo capitolo, come il precedente, muove a malapena l’ago, tornando a conversazioni di gruppo forzate, editing discutibile e drammatizzazione.
Nonostante il fatto che la maggior parte della settima stagione di Drive to Survive sia stata la migliore opera di Netflix fino ad ora, gli episodi conclusivi si chiudono in un deludente anti-climax. Inoltre, lo show trascura diverse trame chiave della stagione 2024 ricca di azione.
La tensione tra George Russell e Max Verstappen durante la pausa invernale di F1 è una di queste trame trascurate. Questo disaccordo di alto profilo in Qatar e Abu Dhabi, che avrebbe fornito il materiale perfetto per il pubblico amante del dramma di Netflix, è inspiegabilmente assente dalla serie.
Un’altra omissione significativa è il percorso di Franco Colapinto. Una delle sorprese più grandi della stagione F1 2024 è stata l’improvvisa entrata di Colapinto a metà stagione alla Williams durante il Gran Premio di Monza. Il suo successo successivo in pista e il suo entusiasmo contagioso fuori di essa avrebbero creato una narrativa avvincente, eppure Netflix ha scelto di non includerla.
Il trasferimento di Lewis Hamilton alla Ferrari, un evento significativo della stagione, è trattato nella serie, ma Hamilton stesso è curiosamente assente. Anche la sua vittoria emotiva a Silverstone è omessa, portando a speculazioni sul fatto che Netflix stia aspettando il momento giusto per mettere in luce Hamilton nei colori della sua nuova squadra.
Un importante sviluppo che è passato inosservato nella docuserie è la partenza di Adrian Newey dalla Red Bull dopo due decenni. Questo è stato un passo che ha scosso il mondo della F1, secondo solo al passaggio di Hamilton alla Ferrari. Dato le sfide della Red Bull nel 2024, ben documentate nella stagione, l’assenza di Newey è una grave svista.
La serie non riesce inoltre a mettere adeguatamente in evidenza la partenza di diversi piloti alla fine della stagione 2024, tra cui Kevin Magnussen, Valtteri Bottas, Zhou Guanyu e Sergio Perez. Inoltre, Netflix ha perso l’opportunità di mostrare l’impressionante debutto di Oliver Bearman con la Ferrari in Arabia Saudita.
In conclusione, mentre la settima stagione di Drive to Survive brilla in molti aspetti, gli episodi finali e le opportunità mancate lasciano molto a desiderare. La serie deve spingere i confini e abbracciare l’inaspettato per rendere veramente giustizia al dramma e al brivido delle corse di Formula 1.