Dalla denominazione, in malese, Perusahaan Otomobil Kedua Sendirian Berhad (in una traduzione libera, Seconda Azienda Automobilistica Privata Limitata, la prima è, ovviamente, Proton) deriva l’acronimo Perodua, il nome di un produttore che fino ad ora si è dedicato a produrre modelli sotto licenza da Daihatsu, che detiene il 20% del capitale rispettivo – attualmente, Axia (Ayla), e la sua versione berlina, Myvi (Sirion), Ariva (Rocky), Alza (Xenia) e Aruz (Terios). A questo lotto si aggiunge ora la prima auto interamente creata dal marchio, e anche il primo veicolo 100% elettrico della Malesia: la QV-E (acronimo di Quest for Visionary Electric Vehicle, anche in una traduzione libera, In Cerca del Veicolo Elettrico Visionario).
Si tratta di un SUV il cui sviluppo ha richiesto un investimento di circa 166,5 milioni di euro, che sarà prodotto nella nuova fabbrica del marchio, inizialmente a un ritmo di 500 unità/anno, sebbene Perodua affermi che, nel terzo trimestre del 2026, il ritmo potrebbe arrivare fino a 3000 unità prodotte mensilmente, a condizione che la domanda lo giustifichi. E su cui si basa una piattaforma modulare senza precedenti, sviluppata in collaborazione con l’austriaca Magna Steyer, e capace di ospitare motorizzazioni ibride ed elettriche con estensori di autonomia, quindi questo potrebbe essere il primo di una nuova famiglia di modelli destinati ai segmenti A e B.
Con una lunghezza di 4170 mm, una larghezza di 1800 mm, un’altezza di 1502 mm e un passo di 2680 mm, il QV-E è internamente definito come un Sportback, a causa della rottura della linea del tetto verso il retro, e Perodua afferma di aver preso il BYD Dolphin come principale riferimento, in termini di dimensioni e posizionamento commerciale. Vale anche la pena sottolineare le sue linee moderne, che presentano una firma luminosa frontale continua, maniglie delle porte a filo, cerchi in lega da 18” e luci posteriori collegate da una striscia LED. All’interno, lo spazio disponibile è massimizzato considerando le dimensioni esterne, e la capacità del bagagliaio è di 320 litri.




Per affermarsi come l’auto più veloce mai prodotta da Perodua, la QV-E utilizza un motore elettrico anteriore da 204 CV, che le consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi in modalità di guida Sport e di raggiungere una velocità massima di 165 km/h, nonostante pesi circa 1600 kg. È alimentata da una batteria con chimica LFP (fosfato di ferro litio), con una capacità di 52,5 kWh, in grado di garantire un’autonomia di 370 km nel ciclo WLTP combinato e di recuperare dal 30% all’80% di carica in mezz’ora presso una stazione di ricarica rapida da 60 kW.
Non meno interessante è la politica commerciale adottata dal produttore malese per la sua nuova creazione: un prezzo di partenza inferiore ai 16.500 €, che include già, tra le altre cose, un sistema di infotainment controllato tramite un touchscreen centrale da 10,25”; connessioni wireless Apple CarPlay e Android Auto; un caricatore induttivo per smartphone; rivestimenti parzialmente in pelle; il sedile del conducente con regolazioni elettriche a sei vie; uno specchietto retrovisore digitale; illuminazione ambientale configurabile; un’interessante gamma di sistemi avanzati di assistenza alla guida; e una garanzia. Ciò che questo importo non include, e questa sarà una delle maggiori originalità del modello, è la… batteria!
È che, simile a quanto accaduto in Europa (non sempre con i migliori risultati, motivo per cui tale soluzione è stata abbandonata…), Perodua ha deciso che la batteria dovrà essere noleggiata, per nove anni, a un costo di circa 60 € al mese, ovvero un totale di circa 6200 € nel medesimo periodo, lasciando il carico totale di “acquisizione” sotto i 23.000 € alla fine di quei 108 mesi. Una decisione basata su fattori come garantire un costo di acquisizione più basso al momento dell’acquisto; ridurre l’ansia dell’acquirente riguardo alla longevità della batteria (ogni volta che la sua capacità di carica scende sotto il 70%, viene sostituita con una nuova); garantire un maggiore controllo sulle misure da adottare al termine della vita della batteria (riciclo, riutilizzo, ecc., una decisione che spetta a Perodua stessa); migliorare il valore di rivendita del veicolo (se viene venduto prima dei suddetti nove anni, il nuovo acquirente avvia un nuovo contratto per lo stesso periodo, come se fosse un’auto nuova). Per un migliore controllo di tutti questi fattori, la batteria è dotata di un geolocalizzatore, che informa se è mai stata rimossa dal veicolo, o se è stata immobilizzata senza essere ricaricata per un lungo periodo.
Infine, sarà interessante inquadrare la “nascita” della QV-E, risultante dal mandato dato a Perodua dal governo malese di guidare lo sviluppo della mobilità 100% elettrica nel paese. Questo aiuta a comprendere che il suo sviluppo non ha impiegato più di 28 mesi (un record notevole di per sé, ancor di più quando si tratta della prima auto creata interamente da un produttore), e che il 50% dei componenti utilizzati in essa è già fornito da 52 aziende locali, con l’obiettivo di aumentare quella proporzione al 70%, e 70 fornitori locali, entro il 2030.







