È stato annunciato nei giorni scorsi che Günther Steiner ha lasciato il suo ruolo di capo squadra della Haas in Formula 1, uscendo così dal progetto a cui ha partecipato fin dall’inizio, integrandosi nelle preparazioni fin dal 2014, prima del debutto in pista nel 2016.
Secondo Sky Sports F1, l’italiano non ha nemmeno avuto il diritto a un addio da parte del personale della squadra, anche se questa era già una conclusione definita dalla fine di dicembre. All’interno della squadra americana ci sarebbero crescenti preoccupazioni riguardo ai progetti paralleli di Steiner, tra cui il libro “Surviving to Drive” e le discussioni con la CBS su un possibile ruolo in un programma comico, in un momento sportivamente delicato per la Haas. Tuttavia, all’interno dello stabilimento potrebbe esserci delusione per l’uscita dell’ex leader.
Il commentatore di quella emittente televisiva, David Croft, ha parlato delle possibili ragioni di questa decisione, iniziando con il fattore dell’attenzione mediatica e della popolarità che Steiner stava guadagnando, ma soprattutto per i risultati pessimi:
“Innanzitutto, è la squadra di Gene Haas e Günther Steiner stava ricevendo la maggior parte dell’attenzione, e sono sicuro che questo non sia stato gradito molto al proprietario della squadra. Ma questo non è motivo per licenziare nessuno. Le loro prestazioni in pista lo scorso anno potrebbero anche aver fatto parte del quadro generale. Bravi il sabato, come ad esempio Nico Hülkenberg che riusciva a entrare nella top ten in qualifica, ma poi parte del motivo per le loro ottime prestazioni in qualifica comprometteva le loro prestazioni in pista la domenica, quindi retrocedevano nel gruppo. E probabilmente questo non era accettabile per un proprietario come Gene Haas, finire in fondo alla classifica. Non è quello che Gene Haas avrebbe voluto, quindi Günther ha pagato il prezzo per questo”.
La popolarità di Steiner è esplosa con la serie “Drive to Survive” grazie al suo carisma e, secondo Croft, la Formula 1 perde di più senza l’ex capo squadra della Haas di quanto lui perda come professionista: “Ha altri interessi nel settore degli affari, sono sicuro che si troverà benissimo in quel senso, ma la Formula 1 ha perso un personaggio enorme, una figura molto popolare e qualcuno che in qualche modo andava oltre lo sport. Era il terzo capo squadra [in termini di pubblicità], credo che dopo Christian Horner e Toto Wolff, e questo è positivo per lo sport, che i fan vogliano associarsi a una squadra come la Haas”.