Nissan sta affrontando una grave crisi finanziaria, che ha recentemente portato il produttore giapponese a confermare che chiuderà sette unità produttive e ridurrà il numero di posti di lavoro del 15%.
Tuttavia, il marchio giapponese ha annunciato questo venerdì di aver raccolto ¥860 miliardi (cinque miliardi di euro) emettendo nuovo debito, per aumentare la liquidità e finanziare progetti a lungo termine.
Del totale raccolto, ¥660 miliardi (3,89 miliardi di euro) corrispondono a obbligazioni denominate in dollari statunitensi ed euro combinati, e ¥200 miliardi (1,18 miliardi di euro) in obbligazioni convertibili in yen, ha riportato l’azienda.
In una dichiarazione, Nissan ha sottolineato che la domanda era superiore all’offerta di debito, “riflettendo la fiducia degli investitori nel piano di recupero dell’azienda.”
Il terzo più grande produttore di automobili in Giappone intende utilizzare parte del denaro per ripagare il debito esistente, in particolare le obbligazioni che devono essere pagate durante l’attuale anno fiscale, che termina il 31 marzo 2026.
Nissan ha dichiarato che avrà tra i quattro e i dieci anni per ripagare il debito, che sarà anche utilizzato per sostenere piani a medio e lungo termine. L’azienda ha promesso investimenti in nuovi prodotti e tecnologie, come veicoli elettrici e veicoli di nuova generazione i cui programmi possono essere aggiornati tramite Internet.
Ricorda che il nuovo CEO di Nissan, Ivan Espinosa, ha presentato a giugno agli azionisti un piano di ristrutturazione che prevede il licenziamento di 20.000 lavoratori a livello globale, nel tentativo di tornare alla redditività.
Nissan ha registrato una perdita netta di ¥670,9 miliardi (€4,12 miliardi) nell’anno fiscale che si è concluso il 31 marzo, a causa del forte deprezzamento degli attivi, dell’aumento dei costi operativi e del calo delle vendite globali, soprattutto in Cina, dove l’azienda giapponese affronta una forte concorrenza da parte dei marchi cinesi.