Mohammed Ben Sulayem: Rieletto Presidente della FIA tra Controversie e Astensioni!
In un drammatico colpo di scena che ha acceso dibattiti in tutto il mondo, Mohammed Ben Sulayem ha ufficialmente assicurato un secondo mandato come Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). Tuttavia, in una svolta che suscita interrogativi, è stato l’unico candidato sulla scheda e ha comunque mancato di ottenere un supporto unanime, ricevendo solo il 91,5% dei voti dai club membri. Questo risultato scioccante pone la domanda: perché l’8,5% degli elettori ha scelto di astenersi o di annullare le proprie schede?
Le elezioni, tenutesi il 12 dicembre a Tashkent, in Uzbekistan, sono state macchiate da una serie di eventi controversi. Inizialmente, due sfidanti, Laura Villars e Tim Mayer, avevano manifestato la loro intenzione di candidarsi, ma a causa di peculiarità delle regole elettorali e ostacoli procedurali, non sono riusciti a presentare una lista completa di candidati. Questo ha spianato la strada a Ben Sulayem per essere rieletto senza affrontare una vera competizione.
La complessa rete di regolamenti della FIA si è rivelata un ostacolo per Villars, che a settembre ha annunciato la sua candidatura, solo per trovarsi intrappolata in un requisito complesso che richiedeva una lista completa di sette vicepresidenti provenienti da diverse regioni del mondo. Purtroppo per lei, l’unico candidato idoneo dall’America del Sud era già allineato con l’amministrazione di Ben Sulayem: Fabiana Ecclestone. Questo ha lasciato Villars incapace di soddisfare i criteri necessari per contestare efficacemente l’elezione.
La campagna di Mayer ha subito un’interruzione prematura in ottobre, poiché ha accusato la FIA di promuovere una facciata di democrazia, affermando che il processo elettorale mancava di trasparenza. I suoi sentimenti rispecchiano la frustrazione espressa da Villars, che ha intrapreso azioni legali contro la FIA, cercando un’ordinanza del tribunale per sospendere completamente il processo elettorale. Tuttavia, il tribunale francese ha respinto le sue richieste, aprendo la strada affinché le elezioni procedessero come previsto.
Un portavoce della FIA ha sottolineato il loro impegno a proseguire, dichiarando: “La FIA rimane concentrata sulle prossime Assemblee Generali e sul discutere con i suoi club membri questioni globalmente importanti sia per il motorsport che per la mobilità automobilistica.” Tuttavia, le domande persistenti sulla legittimità del processo elettorale rimangono.
Con l’inizio del suo nuovo mandato, Ben Sulayem sarà accompagnato da figure chiave come Malcolm Wilson OBE, Tim Shearman e Carmelo Sanz de Barros. Tuttavia, l’ombra del dissenso grava pesantemente sulla sua presidenza, con la sfida legale di Villars ancora attiva. Il suo avvocato, Robin Binsard, ha confermato che intendono proseguire la questione, con un’udienza programmata per il 16 febbraio 2026.
Questa saga elettorale ha messo in evidenza non solo le complessità del processo elettorale della FIA, ma ha anche sollevato discussioni critiche sulla governance, la trasparenza e l’equità nel mondo del motorsport. Mentre la polvere si posa, la FIA deve affrontare queste sfide a viso aperto, o rischiare ulteriore alienazione dai suoi club membri e dalla comunità del motorsport in generale. La domanda ora è se Ben Sulayem possa unire la federazione andando avanti o se le crepe nella fondazione si allargheranno.









