Max Verstappen Risponde a Mohammed Ben Sulayem della FIA per il Commento sui ‘Rapper’
Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha esortato i piloti di Formula 1 a fare attenzione al linguaggio utilizzato nelle comunicazioni radio di squadra, paragonando in modo controverso il loro comportamento a quello degli artisti rap. I commenti del 62enne, incentrati sull’impatto delle volgarità trasmesse durante le gare, hanno suscitato una reazione negativa da parte dell’attuale campione del mondo Max Verstappen, che ha liquidato l’argomento del presidente della FIA come infantile.
I Commenti Controversi di Ben Sulayem: ‘Non Siamo Rapper’
In mezzo a crescenti preoccupazioni per il linguaggio colorito utilizzato dai piloti di F1 durante le trasmissioni, Ben Sulayem ha fatto un bizzarro paragone tra i piloti di F1 e gli artisti rap, sostenendo che lo sport dovrebbe mantenere standard più elevati. “Dobbiamo differenziare il nostro sport – il motorsport – dalla musica rap,” ha detto Ben Sulayem a Motorsport.com. “Non siamo rapper. Loro dicono la parola F quante volte al minuto? Noi non siamo su quel piano.”
Il presidente della FIA ha sottolineato la necessità di un comportamento responsabile, particolarmente data la natura in diretta e registrata delle trasmissioni di F1. Ha messo in dubbio come le famiglie che guardano le gare con i bambini potrebbero reagire alle volgarità dei piloti, sottolineando la necessità di una regolamentazione attenta su ciò che viene trasmesso pubblicamente.
Verstappen Risponde: ‘Cosa Siamo, Bambini di Cinque Anni?’
Verstappen, che è stato al centro di questo dibattito recentemente, non ha esitato a esprimere la sua frustrazione riguardo ai commenti di Ben Sulayem prima del GP di Singapore. “Penso che il mondo stia cambiando un po’, ma credo che si inizi già a non trasmetterlo,” ha detto Verstappen ai giornalisti. Ha sostenuto che censurare o ritardare le trasmissioni sarebbe più efficace che imporre divieti ai piloti. “Ci sono molte app dove le persone possono ascoltare le radio e cose del genere. Probabilmente dovresti limitare questo o avere un po’ di ritardo per poter censurare alcune cose.”
Il pilota olandese ha respinto l’idea che i piloti debbano limitare il loro linguaggio, sottolineando che le parolacce sono spesso una reazione naturale sotto pressione. “Perché, ad esempio, non riuscivo nemmeno a dire la parola con la F. Voglio dire, non è nemmeno così grave, giusto? L’auto non funzionava, quindi l’auto è fottuta. E poi scusate per il linguaggio… Dai, cosa siamo? Bambini di cinque o sei anni?”
Un Dibattito di Lunga Data in F1
Il dibattito sul linguaggio dei piloti è in corso in F1, specialmente mentre la popolarità dello sport cresce e attira un pubblico più giovane. A differenza di altri sport, dove gli atleti non sono costantemente microfonati, l’unico setup della F1 consente ai broadcaster di catturare ogni parola dei piloti, spesso aggiungendo drammaticità ma anche portando a un maggiore scrutinio sul loro comportamento.
La posizione di Ben Sulayem sulla limitazione delle trasmissioni radio e sul controllo del linguaggio utilizzato in F1 arriva in mezzo a una serie di controversie durante il suo mandato come presidente della FIA. Dai commenti riemersi risalenti al 2001 a indagini sul suo modo di gestire vari eventi di Gran Premio, la leadership di Ben Sulayem è stata spesso sotto attacco.
Verstappen Immutato mentre le Tensioni FIA Continuano
Per Verstappen e altri piloti, la resistenza contro controlli linguistici più severi riguarda il mantenimento dell’autenticità e dell’aspetto emotivo delle corse. Mentre la F1 cerca di bilanciare il desiderio di intrattenere con la necessità di mantenere standard, la tensione tra i piloti e la FIA sembra destinata a continuare. Con i commenti di Ben Sulayem che accendono ulteriori polemiche, il dibattito su quanto dell’emozione grezza della F1 debba essere trasmesso rimane irrisolto.