Le vendite di auto nuove in Europa sono cresciute del 4,9% a ottobre rispetto allo stesso mese del 2024, un risultato che aumenta la probabilità che il 2025 si chiuda con numeri positivi, dopo un primo semestre negativo, a causa di tutte le incertezze associate all’adozione di dazi doganali e agli annunci di perdite (o riduzioni dei profitti) fatti da molti produttori. Secondo il specialista Dataforce, sono stati venduti 1.097.663 veicoli in tutta la regione (considerando gli stati membri dell’UE, il Regno Unito e i paesi EFTA), 50.982 in più rispetto a ottobre 2024.
Questa modesta ripresa è attribuita alla crescita (o stabilizzazione) osservata nei maggiori paesi del continente: le vendite sono aumentate in Germania (7,8%) e Francia (2,9%), e sono diminuite leggermente in Italia (-0,5%). Tuttavia, il team di analisti di Dataforce che ha studiato i numeri ha avvertito che circa il 40% del progresso è avvenuto in modo “tattico” e al di fuori del commercio al dettaglio, nei canali dei concessionari e dei produttori, e delle auto a noleggio.
Nel totale cumulativo per il 2025, dopo il quarto mese consecutivo di numeri positivi, c’è stata una crescita dell’1,8%, un dato che contrasta con la diminuzione dell’1% registrata da gennaio a giugno. Le aspettative per il 2026 sono altrettanto ottimistiche, con annunci di pacchetti di incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici nei mercati più importanti della regione (Germania, Francia e Italia).

In termini di crescita percentuale, i marchi cinesi sono stati i protagonisti di ottobre: Jaecoo (5960 unità), Leapmotor (3959) e Chery (1884) hanno registrato vendite a quattro cifre, BYD è cresciuta del 208%, raggiungendo 17.514 unità, e si è avvicinata a MG, il produttore del consorzio SAIC, che è cresciuto “solo” del 35%, arrivando a 23.896 unità. Citroën ha guadagnato il 32%, beneficiando dell’aumento del ritmo di produzione della C3 e della C3 Aircross. Anche Cupra e Mini hanno migliorato significativamente le loro performance commerciali rispetto a ottobre dello scorso anno (26% e 25%, rispettivamente).
Tesla (-45%), Porsche (-26%), Jeep (-18%) e Toyota (-12%) sono stati i punti salienti sul lato negativo. Nel caso dei marchi giapponesi, questo calo ha persino rappresentato la perdita (a favore di Skoda) della seconda posizione nella classifica dei marchi più venduti in Europa. VW ha mantenuto la prima.
Anche nell’analisi dei numeri per consorzi, risultati molto positivi, con una crescita dell’11% per il Gruppo Renault, del 6,8% per il Gruppo Volkswagen, del 6,4% per il Gruppo BMW e del 4,5% per Stellantis.








