In un colpo di scena che pochi si aspettavano, Harrison Burton, che ha faticato durante la stagione 2024 della NASCAR Cup Series, ha ottenuto una sorprendente vittoria alla Coke Zero Sugar 400 al Daytona International Speedway. Questa vittoria non solo segna la prima vittoria di Burton nella Cup Series, ma consegna anche la storica centesima vittoria alla leggendaria squadra Wood Brothers Racing.
Burton è entrato nella gara come il pilota a tempo pieno con il punteggio più basso in classifica, occupando una lontana 34ª posizione con un solo risultato tra i primi dieci durante tutta la stagione. Le probabilità erano nettamente contro di lui e il suo futuro con la squadra era già in dubbio in quanto è destinato a perdere il suo posto alla fine della stagione. Tuttavia, la reputazione di Daytona come grande livellatore nel circuito NASCAR ha dato a Burton una possibilità di lottare, e lui l’ha colta con entrambe le mani.
La gara è stata caotica, con enormi incidenti che hanno eliminato i contendenti ai playoff come Michael McDowell e Josh Berry. Ma Burton è riuscito a navigare tra il caos, posizionandosi tra i primi quattro mentre la gara si avviava al tempo supplementare. Nell’ultimo giro, con l’aiuto di Parker Retzlaff, che guidava una vettura di un produttore diverso, Burton ha superato Kyle Busch sul rettilineo posteriore. Ha poi eseguito una perfetta manovra di blocco su Busch all’uscita della Curva 4, sigillando la sua prima vittoria nella Cup Series.
La vittoria non è solo un trionfo personale per Burton, ma anche un risultato monumentale per la Wood Brothers Racing, una delle squadre più leggendarie della NASCAR. La vittoria assicura che la squadra, che corre dal 1950, si unisca a un gruppo elitario di squadre con più di cento vittorie nella Cup Series, inclusi giganti come Hendrick Motorsports e Joe Gibbs Racing.
La vittoria di Burton è stata particolarmente emozionante date le sfide che ha affrontato nella sua carriera in NASCAR. Suo padre, Jeff Burton, ex pilota di NASCAR e ora commentatore per NBC, si è unito a lui sulla pista per celebrare la vittoria, aggiungendo un tocco commovente a una giornata già drammatica.
“Ho pianto per tutto il giro di raffreddamento”, ha ammesso Burton. “Non ho mai pianto dopo una vittoria in una gara nella mia vita. Questa significa molto per me”.
Nonostante le sue difficoltà, la vittoria di Burton a Daytona lo ha catapultato nei playoff, grazie alla decisione di NASCAR di annullare la regola secondo cui i vincitori devono essere tra i primi 30 punti per qualificarsi. Sebbene le sue possibilità di playoff rimangano esigue, questa vittoria potrebbe aprirgli delle porte mentre conclude il suo tempo con Wood Brothers Racing, che ha intenzione di sostituirlo con Josh Berry nel 2025.
Per Wood Brothers Racing, la vittoria è una conferma della loro presenza duratura nello sport. Il co-proprietario del team, Eddie Wood, ha espresso il suo orgoglio nel raggiungere il traguardo delle 100 vittorie, soprattutto con un giovane pilota come Burton al volante.
“Queste gare sono così difficili da vincere”, ha detto Wood. “Non importa dove si trovino, che siano piste corte, circuiti stradali, autodromi, qualunque cosa, sono difficili da vincere. Non ho davvero le parole. Significa tanto per il nostro team finalmente ottenere l’altra vittoria”.
La vittoria continua il lascito di Wood Brothers Racing nel dare ai giovani piloti il loro primo assaggio di vittoria. Burton si unisce a una lista che include Ryan Blaney, Trevor Bayne ed Elliott Sadler, tutti i quali hanno ottenuto le loro prime vittorie con il team.
Con questa vittoria, Wood Brothers Racing ha ora vinto in sette decenni diversi, un risultato che poche squadre possono eguagliare. Il loro lascito è ulteriormente solidificato da questa vittoria storica, garantendo che la macchina numero 21 rimanga un simbolo di eccellenza nella NASCAR.
Per Harrison Burton, la vittoria è un sogno che si avvera, un momento che convalida gli anni di duro lavoro e lotta. Mentre guarda avanti ai playoff e oltre, questa vittoria sarà senza dubbio un momento determinante nella sua carriera.
Foto da Harrison Burton Instagram