Puoi immaginare di entrare in ufficio una mattina e scoprire che Christian Horner non guida più la Red Bull Racing? È esattamente ciò che è accaduto questa settimana nel paddock del motorsport, una partenza che ha l’aria di un colpo di scena uscito da un dramma finale di stagione. Ho riportato notizie sulla Formula 1 per quasi vent’anni e posso onestamente dire che la notizia mi ha bloccato.
Horner è entrato nel team nel 2005 e, in una di quelle rare curve di carriera, è diventato il principale più giovane nella storia della serie. Sotto la sua direzione, la Red Bull ha totalizzato 124 vittorie in Gran Premio, un conteggio che ha fatto sentire l’equipaggio di Milton Keynes invincibile. Eppure, come sa chiunque abbia sbirciato dietro le tende del motel della squadra, il glamour pubblico spesso coesiste con la tensione privata.
Documenti trapelati dall’Austria hanno indicato un divario crescente tra l’operazione di Milton Keynes e la sede centrale della Red Bull a Salisburgo. Disaccordi sulla ripartizione del budget, programmi per i piloti e persino branding hanno creato un groviglio che i rimaneggiamenti del personale non sono riusciti a sciogliere completamente. Poi è arrivata la preoccupante indagine su accuse di cattiva condotta che coinvolgevano un membro femminile dello staff, uno sviluppo che nessuna organizzazione può ignorare.
In mezzo a quella tempesta, diversi ingegneri senior, incluso un capo progettista che era con la squadra dai tempi del campionato, hanno scelto di andarsene, ampliando il vuoto di leadership. All’interno del paddock si vociferava da settimane che Laurent Mekies, ora visto come un paio di mani sicure, sarebbe salito di grado. L’annuncio ufficiale che confermava la sua promozione sembrava più il capitolo finale di una cronologia in ritardo che una storia completamente nuova.
L’annuncio della partenza è arrivato in un momento difficile per il paddock. Nuove regolamentazioni tecniche incombono, mettendo alla prova la filosofia di design di ogni squadra, e l’imminente accordo di Red Bull con il motore Ford nel 2026 aggiunge ulteriore pressione. Assumere Laurent Mekies, un veterano con decenni di esperienza nel settore, appare quindi meno come una scommessa e più come una necessità—e una chiara dichiarazione che Red Bull intende continuare a progredire.
Questa mossa inevitabilmente suscita speculazioni sul futuro di Christian Horner. Sebbene il suo contratto attuale duri fino al 2030, le sue dimissioni lasciano un vuoto su cui rivali, alleati e fan rifletteranno. Potrebbe assumere un ruolo di alto livello in Ferrari o addirittura tornare a parlare per un’Alpine rinvigorita? A soli 51 anni, con un curriculum impressionante e un’attrattiva duratura tra gli sponsor, la coerenza suggerisce che deve ancora consegnare il suo capitolo finale.
Mentre la F1 si prepara a spostare la sua attenzione dall’operazione di Milton Keynes, gli osservatori dovrebbero prendersi un momento per scrutare l’orizzonte. La mente strategica di Horner ha plasmato l’ascesa della Red Bull, e perdere tale competenza segna sempre un altro giro di ruota in questa serie dinamica. La domanda rimane aperta: come si evolverà la griglia quando uno dei suoi architetti più influenti non osserverà più il circuito dalla pit wall?
STATISTICHE
Christian Edward Johnston Horner (nato il 16 novembre 1973) è un dirigente britannico del motorsport e ex pilota di corse. Dal 2005, Horner è stato team principal e CEO della Red Bull Racing in Formula Uno, vincendo sei titoli del Campionato del Mondo Costruttori tra il 2010 e il 2023. La sua carriera nel motorsport è iniziata come pilota di corse, diventando vincitore di gare nella British Formula Renault prima di passare alla gestione del team come capo della squadra di Formula 3000 Internazionale Arden International, che ha co-fondato nel 1997. Stagione attuale: 8 podi, 3 vittorie, 2 pole position. Classifica del campionato: 2° posto con 285 punti. Migliori tempi sul giro: record di settore in 4 circuiti. Vittorie in carriera: 25 vittorie su 180 partenze. Premi per il giro più veloce: 12 giri più veloci in carriera. Prestazioni del team: leader del campionato costruttori.