L’aumento previsto per il 2024 dell’imposta unica di circolazione (IUC) è al centro dell’attenzione a causa della contestazione diffusa che sta generando, nonostante il Governo non dia segnali di ritirare la proposta di aumento contenuta nella proposta di Bilancio dello Stato per il 2024. La misura, che potrebbe ancora subire modifiche, riguarderà più di tre milioni di automobili e mezzo milione di motocicli.
L’aumento dell’IUC si è verificato ogni anno, ma nel 2024 la situazione è molto diversa dagli anni precedenti, poiché alcuni veicoli subiranno un aumento dell’imposta superiore ad altri.
A tal proposito, la DECO PROTeste ha già chiarito i principali dubbi degli automobilisti e ha ricordato che l’aumento dell’IUC sarà più costoso per “le autovetture leggere per il trasporto di persone e uso misto con un peso totale fino a 2500 chilogrammi, immatricolate tra il 1981 e il 30 giugno 2007, così come per le motociclette, i ciclomotori, i tricicli e i quadricicli immatricolati dopo il 1992”. Gli altri veicoli, invece, vedranno l’imposta unica di circolazione aumentare di circa il 3% rispetto a quanto pagato nel 2023.
La giustificazione per il fatto che l’aumento dell’IUC di alcuni veicoli sia superiore risiede nella controversa decisione del Governo di modificare le regole relative alle automobili immatricolate tra il 1981 e luglio 2007, che avranno un aumento maggiore dell’IUC perché “il calcolo dell’imposta da pagare non sarà più basato solo sulla cilindrata, ma includerà anche una componente delle emissioni di CO2”, spiega la Deco PROTeste.
A titolo di esempio, la Difesa del Consumatore cita il caso di un’automobile a benzina con una cilindrata di 1250 centimetri cubi, che “pagherà al massimo €96,92” con l’inclusione della componente delle emissioni di CO2.
Tuttavia, al fine di evitare che alcuni consumatori paghino il doppio dell’imposta da un anno all’altro, il Governo ha creato una “norma transitoria che impedisce all’imposta di aumentare di più di €25 all’anno rispetto a quanto pagato l’anno precedente. Ciò significa che l’IUC verrà aumentato gradualmente, al massimo di €25 all’anno, fino a raggiungere l’importo previsto per la fascia, in base alle emissioni di CO2 del veicolo”.
Ma non pensate di sfuggire a questo aumento dell’IUC nel caso in cui il vostro veicolo non abbia emissioni di CO2 registrate nel documento unico del veicolo. “Per aggirare questa situazione, il Governo ha creato una tabella specifica, suddivisa per fasce, che determina l’imposta da pagare, basandosi sulla tabella dell’IUC dei veicoli con targa tra il 1981 e il 30 giugno 2007”, spiega DECO PROTeste.
Fascia di cilindrata in centimetri cubi – Fascia di CO2
Fino a 1500 – 1ª Fascia
Oltre 1500 fino a 3000 – 2ª Fascia
Oltre 3000 fino a 4000 – 3ª Fascia
Oltre 4000 – 4ª Fascia
In altre parole, secondo i calcoli di DECO PROTeste, la maggior parte dei veicoli più vecchi dovrà pagare di più, con il Governo che giustifica la misura con i livelli più elevati di inquinamento di questi veicoli, sottolineando che l’obiettivo è incoraggiare l’acquisto di veicoli più ecologici.