L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) sostiene che l’Unione Europea (UE) può ridurre la quota di mercato dei veicoli elettrici cinesi della metà entro il 2035 se stabilisce una catena di fornitura e produzione integrata che riduca i costi di produzione.
La posizione della IEA è delineata in un rapporto sulle industrie strategiche per la transizione energetica, pubblicato martedì, che afferma che al ritmo attuale, i veicoli cinesi raggiungeranno il 40% della quota di mercato dei veicoli elettrici nell’UE entro il 2035, il doppio del 20% attuale, nonostante le recenti tasse imposte da Bruxelles.
Il rapporto indica inoltre che per l’industria automobilistica europea competere nel mercato dei veicoli elettrici è essenziale ridurre i costi di produzione e raggiungere un’integrazione completa delle catene di approvvigionamento, comprese le batterie, che rappresentano circa il 40% del costo totale.
L’IEA ha osservato che la produzione europea di tecnologie per la transizione energetica dipenderà dal successo dell’implementazione del Regolamento sull’Industria a Zero Impatto, che considera avere obiettivi “facilmente raggiungibili” nelle tecnologie eoliche e delle pompe di calore, ma con sfide “molto maggiori” nel settore automobilistico.
Il documento ha sottolineato che, a livello globale, lo sviluppo uniforme delle industrie della tecnologia pulita e il loro commercio saranno cruciali per mitigare il cambiamento climatico.
La Cina è attualmente il principale centro mondiale per la produzione di tecnologie pulite; tuttavia, l’IEA sottolinea che ciò non è dovuto solo ai bassi costi di produzione, ma anche ad altri fattori come l’enorme mercato interno, le economie di scala e le aziende e impianti che sono altamente integrati nella catena di approvvigionamento.