Kevin Magnussen ha attaccato i commissari di Formula 1, esortandoli a smettere di “punire cose ridicole” e chiedendo un approccio più indulgente alle penalità. Le frustrazioni del pilota Haas arrivano dopo la sua sospensione di una gara, che lo ha costretto a saltare il Gran Premio dell’Azerbaigian a seguito di una collisione con Pierre Gasly a Monza che ha portato all’accumulo di 12 punti di penalità in un periodo di 12 mesi.
L’assenza di Magnussen a Baku ha permesso al giovane pilota Ferrari Oliver Bearman di subentrare e guadagnare un punto per Haas, terminando 10°. Mentre il fine settimana ha rappresentato una pausa per Magnussen, ha colto l’occasione per ricaricarsi e concentrarsi sulle restanti gare della stagione. Nonostante la pausa forzata, non ha lasciato che questo influenzasse il suo spirito, ammettendo di aver trascorso parte del suo tempo libero guardando la gara con “mezza occhiata” mentre si allenava.
“È stata una sorpresa di vacanza, ma ero pronto a intervenire se la squadra avesse avuto bisogno di me,” ha condiviso Magnussen, sottolineando che ha cercato di disconnettersi completamente dalle corse durante il suo divieto.
Magnussen ha anche negato che la minaccia imminente di un divieto di gara avesse influenzato il suo stile di guida nei turni precedenti a Monza. “Ti puniscono, e poi torni tutto carico,” ha scherzato. “Era fastidioso sapere che qualsiasi incidente potesse portare a un divieto, ma dovevo solo continuare a spingere.”
Si unisce a un coro crescente di piloti, incluso il suo compagno di squadra Nico Hulkenberg, che hanno criticato l’attuale sistema di punti di penalità come eccessivamente severo. Magnussen, che ha iniziato la sua carriera in F1 nel 2014, ha espresso delusione per la direzione che ha preso lo sport, suggerendo che i commissari siano diventati troppo severi nel regolare le gare ruota a ruota.
“Penso che lo sport sia eccessivamente regolamentato adesso,” ha detto Magnussen. “Dobbiamo tornare a ciò che rende le corse emozionanti: battaglie dure, spingere ai limiti. In questo momento, sembra che stiano penalizzando cose che non meritano punizioni.”
Il danese chiede alla FIA di riconsiderare la sua struttura di punti di penalità, sostenendo che le squalifiche dalle gare dovrebbero essere riservate per “guida straordinariamente pericolosa” piuttosto che per l’accumulo di piccole infrazioni nel tempo. Ha evidenziato come l’attuale sistema possa essere ingiusto, specialmente in casi come il suo, dove i punti accumulati all’inizio della stagione non scadono, portando a penalità più severe.
“È una questione complessa,” ha ammesso Magnussen. “Non ha senso essere puniti più severamente a causa di quando sono stati accumulati i tuoi punti. Non è una rappresentazione equa del comportamento di un pilota in pista.”
Il grido d’allerta di Magnussen arriva in un momento in cui molti nel paddock chiedono un ritorno alle corse aggressive e audaci che hanno definito la F1 per decenni. Mentre lo sport continua a lottare per trovare il giusto equilibrio tra sicurezza ed emozione, le voci di piloti come Magnussen stanno diventando sempre più difficili da ignorare.