Il Tribunale di Giustizia dell’Unione Europea (TJUE) ha stabilito giovedì che il calcolo portoghese dell’imposta sui veicoli immatricolati in un altro Stato membro è contrario al diritto comunitario.
La sentenza ora rivelata risponde a un quesito inviato dal Tribunale Arbitrale Tributario e si basa sulla denuncia di un cittadino che nel 2021 ha voluto immatricolare un’auto ibrida plug-in con targa tedesca del 2018, presentando una richiesta in tal senso.
Secondo il TJUE, l’autorità doganale competente ha concluso che su tale veicolo doveva essere applicata la tassa piena e ha emesso un atto di liquidazione in tal senso, che è stato pagato dal querelante.
Il proprietario ha poi presentato una richiesta di costituzione di un tribunale arbitrale per contestare l’atto di liquidazione, che ha consultato il tribunale europeo.
Ora il Tribunale di Giustizia dell’Unione Europea ha fatto sapere che “il diritto dell’Unione si oppone a tale calcolo, nella misura in cui l’importo dell’imposta addebitata sullo stesso veicolo importato superi l’importo del valore residuo dell’imposta che è incorporato nel valore dei veicoli nazionali simili presenti sul mercato nazionale dei veicoli usati”.
Riguardo alle modifiche legislative al calcolo dell’imposta di circolazione sui veicoli usati importati, il TJUE ritiene che “tali riforme legislative non sembrano essere in grado di garantire, di per sé, un’applicazione dell’imposta compatibile con la norma del diritto dell’Unione che vieta le disposizioni interne discriminatorie”.