L’ex campione di Formula 1 Mario Andretti solleva polemiche con un sorprendente cambio di rotta riguardo alla formazione piloti per la stagione di debutto del nuovo team Cadillac F1. L’icona delle corse americana, che fa parte del consiglio del team in arrivo sostenuto da General Motors, aveva precedentemente insistito per avere un pilota americano in uno dei due posti per la stagione 2026. Le speculazioni puntavano verso il giovane talento Colton Herta come potenziale candidato, mentre l’altro posto era vociferato essere riservato a un pilota esperto di F1 come Sergio Perez o Valtteri Bottas. Tuttavia, Andretti ora rivela un cambiamento di strategia, affermando che, sebbene puntino ad avere un pilota americano, non è un requisito rigoroso per la prossima stagione.
L’annuncio ha scosso profondamente la comunità di F1, sollevando interrogativi sulla direzione del team e sulla potenziale formazione. Con l’aggiunta di due nuovi posti sulla griglia per il 2026, la competizione per i posti ambiti è più agguerrita che mai, e il ripensamento di Andretti aggiunge un elemento di imprevedibilità al processo di selezione dei piloti. Il nuovo team Cadillac F1, pronto a lasciare il segno nello sport nel 2026, ha già iniziato a gettare le basi per il suo ingresso, inclusa la nomina di Graeme Lowdon come team principal e l’istituzione di una nuova struttura a Silverstone Park.
In una recente dichiarazione a ESPN, Andretti ha sottolineato l’importanza di assemblare una formazione piloti competitiva mantenendo aperte le loro opzioni. L’obiettivo del team rimane quello di schierare almeno un pilota americano, ma le osservazioni di Andretti alludono a un approccio più flessibile al reclutamento. Mentre il mondo della F1 attende con ansia la rivelazione della lista finale dei piloti di Cadillac, l’incertezza che circonda i criteri di selezione del team aggiunge solo intrigo e speculazione intorno al nuovo arrivato dello sport. Con la stagione 2026 che si preannuncia come una delle più competitive di sempre, tutti gli occhi sono puntati su Cadillac mentre navigano nel mondo ad alto rischio della Formula 1.