Il tanto atteso ritorno della Formula 1 in Africa è appeso a un filo mentre il circuito di Kyalami in Sudafrica affronta una forte concorrenza da parte di offerte emergenti in Rwanda e Zanzibar. Una volta in pole position per riportare lo sport nel continente, Kyalami è ora alla ricerca di sostegno finanziario e governativo, mentre i suoi rivali spingono aggressivamente le proprie proposte sostenute dallo stato.
Con il calendario della F1 già pieno e Liberty Media che dà priorità a nuovi luoghi redditizi, il ritorno dell’Africa nel Campionato del Mondo rimane incerto. Anche il sostegno vocale del sette volte campione del mondo Lewis Hamilton potrebbe non essere sufficiente per garantire al Sudafrica un posto nell’espansione globale dello sport.
Kyalami: Il sogno che sta svanendo?
La ricca storia della Formula 1 di Kyalami lo rende un candidato ovvio per il ritorno della F1 in Africa. Il Gran Premio del Sudafrica è stato un pilastro dal 1967 al 1985 e successivamente dal 1992 al 1993, ospitando battaglie leggendarie e mettendo in mostra il pedigree motoristico del paese.
Tuttavia, nonostante anni di speculazioni, il ritorno di Kyalami rimane bloccato, con esitazioni governative e ostacoli finanziari che impediscono la concretizzazione di un accordo. Il Ministero dello Sport sudafricano ha recentemente esteso la sua scadenza per le proposte, segnalando che c’è ancora molto lavoro da fare per soddisfare le richieste finanziarie e logistiche della F1.
Il Ministero ha emesso una dichiarazione esortando le parti interessate a sfruttare l’estensione:
🗣️ “Il Ministero esorta le parti interessate a utilizzare questa opportunità per sostenere le ambizioni del Sudafrica nella Formula 1.”
Sebbene il ritardo mantenga viva la candidatura del Sudafrica, mette anche in evidenza le preoccupazioni su se il paese possa realizzare i necessari finanziamenti e miglioramenti infrastrutturali per garantire un contratto F1 a lungo termine.
Rwanda e Zanzibar emergono come contendenti seri
Sebbene l’offerta di Kyalami sia avvolta nell’incertezza, due sfidanti inaspettati—Rwanda e Zanzibar—stanno guadagnando slancio nella corsa per ospitare il prossimo evento di Formula 1 in Africa.
🇷🇼 Rwanda
- Il Presidente Paul Kagame ha annunciato personalmente la candidatura del paese alla cerimonia di premiazione della F1 2024.
- I piani per un nuovo circuito vicino all’aeroporto di Bugesera sono già in fase di realizzazione.
- Il ex pilota di F1 Alexander Wurz sta lavorando con i promotori della gara per sviluppare il progetto.
🇹🇿 Zanzibar
- Funzionari stanno spingendo per una proposta ambiziosa che include un centro espositivo, un porto turistico di lusso e un circuito di 7,6 km—il più lungo nella storia della F1.
- Il circuito metterebbe in mostra Zanzibar come una destinazione di lusso, un punto chiave per la strategia di espansione di Liberty Media.
- Il governo ha dimostrato un forte sostegno finanziario, un fattore che la F1 ha prioritizzato in precedenti accordi per nuove gare.
Entrambe le offerte vantano un forte supporto governativo e sostegno finanziario, aree in cui il Sudafrica ha avuto difficoltà. Se il Ruanda o Zanzibar possono presentare un’offerta convincente e completamente finanziata, il vantaggio storico di Kyalami potrebbe essere annullato.
Lewis Hamilton: Una Voce Solitaria per Kyalami?
La superstar della F1 Lewis Hamilton è stato uno dei più grandi sostenitori per riportare una gara in Africa, chiedendo ripetutamente l’inclusione immediata di Kyalami nel calendario.
Hamilton ha sostenuto con passione che la Formula 1 ha trascurato l’Africa:
🗣️ “Non possiamo aggiungere gare in altre località e continuare a ignorare l’Africa, da cui il resto del mondo prende solo. Nessuno dà nulla all’Africa.”
Il pilota della Mercedes ha sottolineato che l’Africa ha già una struttura pronta per le gare a Kyalami:
🗣️ “L’attuale scusa è che non c’è un circuito pronto, ma ce n’è almeno uno pronto lì.”
Tuttavia, nonostante la spinta di Hamilton, la recente storia della F1 suggerisce che la tradizione da sola non è sufficiente per garantire una gara. Lo sport ha prioritizzato nuove sedi ad alto pagamento rispetto ai circuiti storici, come dimostrato con le aggiunte di Arabia Saudita, Qatar, Miami e Las Vegas.
L’approccio Business-First della F1 potrebbe lasciare Kyalami indietro
Liberty Media ha concentrato l’attenzione sulla massimizzazione dei ricavi e della portata globale, spesso a scapito dei luoghi storici.
📉 Esempi recenti:
- Il futuro di Monza è incerto nonostante sia la sede del Gran Premio d’Italia.
- Spa-Francorchamps (Belgio) sarà esclusa dal 2028, nonostante il suo status leggendario.
- Nuove sedi come Arabia Saudita, Qatar e Las Vegas hanno assicurato contratti a lungo termine, grazie a profondi investimenti finanziari piuttosto che alla storia del motorsport.
Se Kyalami non può presentare un pacchetto finanziario e infrastrutturale competitivo, è improbabile che la F1 faccia un’eccezione solo per la storia. Le offerte aggressive di Rwanda e Zanzibar potrebbero alla fine risultare più allettanti per Liberty Media, soprattutto se garantiscono maggiori entrate e supporto da parte del governo.
Cosa c’è dopo? L’Africa tornerà finalmente in F1?
Con la F1 che cerca una presenza africana a lungo termine, i prossimi mesi saranno cruciali per determinare quale paese otterrà un ambito slot per la gara.
✔️ Se Kyalami può finalizzare il sostegno governativo e finanziario, la sua storia e l’infrastruttura esistente potrebbero ancora darle un vantaggio.
✔️ Se Rwanda o Zanzibar possono accelerare la costruzione del circuito e presentare un pacchetto finanziario convincente, potrebbero superare il Sudafrica e garantire il ritorno dell’Africa in F1.
✔️ Se non viene finalizzato alcun accordo in tempo, il ritorno dell’Africa potrebbe essere ulteriormente posticipato, prolungando l’assenza della F1 dal continente.
Kyalami sopravvivrà alla sfida, o Rwanda o Zanzibar ruberanno il ritorno della F1 in Africa?
La corsa è aperta. 🏎️🌍