George Russell lancia un attacco fulminante alla Formula 1: “Non è più corsa!”
In un acceso sfogo dopo il Gran Premio degli Stati Uniti 2025, il pilota Mercedes George Russell ha sconvolto il mondo delle corse con la sua dura critica alla moderna Formula 1. Le sue parole risuonano profondamente tra i fan e i colleghi concorrenti: lo sport è diventato un’ombra di se stesso, afflitto dalla prevedibilità e da un’eccessiva dipendenza dalla posizione in pista invece che da una vera abilità di guida.
La frustrazione di Russell è esplosa dopo aver tagliato il traguardo al sesto posto al Circuito delle Americhe di Austin, una posizione che crede sarebbe potuta essere drasticamente diversa se fosse partito più avanti sulla griglia. “In questo momento in F1, è una corsa verso la Curva 1,” ha lamentato Russell a Sky Sports F1. Ha evidenziato una tendenza preoccupante: “Non c’è degrado delle gomme, e ci sono solo circa tre decimi tra la macchina più veloce e quella più lenta nelle prime sei. Normalmente, hai bisogno di almeno mezzo secondo per sorpassare. Se fossi uscito dalla Curva 1 in P3, sarei stato sul podio oggi. Ma sono uscito in P6, e ho finito P6.”
La gara si è rivelata un’altra dimostrazione del dominio della posizione in pista, con nientemeno che Max Verstappen che ha sfrecciato verso la vittoria dalla pole position—una straordinaria 13ª volta in questa stagione che un vincitore di gara è partito dalla parte anteriore della griglia. I commenti di Russell sottolineano una realtà allarmante: l’emozione della competizione sta svanendo, e il sorpasso è diventato uno spettacolo raro.
Russell ha criticato in modo deciso l’attuale stato delle prestazioni degli pneumatici, affermando che la mancanza di degrado ha di fatto neutralizzato qualsiasi strategia nelle gare. “Il fatto è che, quando non c’è degrado degli pneumatici, non c’è delta degli pneumatici,” ha spiegato. Questo ha portato a gare monotone con una sola sosta che lasciano poco spazio per sorpassi ed emozioni. “Non ricordo nemmeno l’ultima vera gara a due soste,” ha lamentato.
Pur non puntando il dito contro Pirelli, il fornitore di pneumatici, Russell ha riconosciuto il difficile equilibrio che devono affrontare tra durata e spettacolo delle gare. “Pirelli viene criticata a prescindere,” ha osservato. “Quando c’è molto degrado degli pneumatici, la gente si lamenta che non è vera corsa. Ma quando non ce n’è, tutti dicono che è noioso.”
Russell immagina uno scenario ideale in cui i piloti possano spingere i loro pneumatici al limite per un numero prestabilito di giri prima di subire un calo significativo delle prestazioni, che porterebbe a soste strategiche ai box. “Realisticamente, vuoi uno pneumatico che puoi spingere al massimo per 15 giri, poi crolla, e devi rientrare ai box. Questo è il mondo perfetto—ma è più facile a dirsi che a farsi,” ha osservato.
Con la stagione che si avvicina alla sua fase finale, con gare a Città del Messico, Brasile, Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi all’orizzonte, Russell non vede molte speranze di cambiamento nello status quo. “Qatar e Vegas sono le nostre migliori possibilità, ma ancora una volta, tutto dipende dalle qualifiche,” ha dichiarato. “Se fai un giro forte e parti dalla prima fila, puoi mantenere la posizione. Se no, è la stessa storia: la gara è decisa da Q3.”
I suoi commenti rispecchiano una crescente preoccupazione tra i piloti: le attuali normative hanno creato un ambiente in cui le gare mancano di imprevedibilità ed emozione. Con i team già concentrati sulle modifiche al regolamento del 2026, l’appello appassionato di Russell evidenzia l’urgenza di un formato di gara che celebri la creatività e l’abilità, non solo le partenze pulite.
Mentre la comunità della F1 si confronta con queste questioni, una cosa è chiara: se si vuole rivitalizzare il brivido delle gare, cambiamenti significativi devono essere imminenti. Il tempo stringe e il futuro della Formula 1 è in bilico.