Quindici anni dopo, il Gran Premio di Singapore di Formula 1 del 2008 continua a far parlare di sé a causa del “Crashgate”, in cui Nelson Piquet Jr. si è schiantato appositamente per favorire la strategia del compagno di squadra Fernando Alonso. Quell’anno, Felipe Massa ha mancato il titolo per poco e vuole recuperarlo contestando quella gara. Tuttavia, il processo si sta trascinando.
Il termine per rispondere alla prima lettera di richieste inviata dal pilota alla F1 e alla FIA è stato esteso fino al 15 novembre, dopo essere già stato prorogato fino al 12 ottobre. Questo rinvio è stato concesso su richiesta dei responsabili del campionato e dell’ente federativo. Per ora, tutto si svolge per via extragiudiziale, nel tentativo di raggiungere un accordo con la gestione della F1.
Bernardo Viana, avvocato di Massa, ha dichiarato a Estadão: “Concordiamo con questo periodo finale, perché se la nuova amministrazione sta effettivamente esaminando la questione in buona fede, sicuramente arriverà alla stessa conclusione a cui siamo arrivati insieme a molte persone in tutto il mondo”.
Secondo il responsabile, la stessa FIA e la FOM stanno conducendo un’indagine interna: “La FIA e la FOM stanno concludendo un’indagine interna e hanno richiesto un’ultima proroga per la scadenza che avevano chiesto, dal 12 ottobre al 15 novembre. Vorremmo sapere qual è la posizione della nuova leadership della Formula 1 riguardo allo scandalo rivelato e all’ingiustizia affrontata da Felipe Massa”.
In questo processo, le intenzioni dell’ex pilota brasiliano di F1 sono quelle di ripristinare ciò che ritiene giusto e almeno condividere il titolo con Lewis Hamilton; e anche essere compensato con un risarcimento di circa 150 milioni di dollari.