Il futuro dell’eredità di corsa della Red Bull è appeso a un filo dopo una tumultuosa stagione 2024, ma la storia dell’ex stella della Red Bull Vitantonio Liuzzi evidenzia la spietatezza che un tempo guidava il successo della squadra. Liuzzi ha recentemente messo in luce come la sua promettente carriera sia stata deragliata da Gerhard Berger, il celebrato vincitore di gare con McLaren e Ferrari.
Il viaggio di Liuzzi in F1 con la Red Bull è iniziato nel 2005, quando condivideva il sedile del secondo pilota con Christian Klein, correndo accanto a David Coulthard. Le sue prestazioni gli valsero un posto a tempo pieno con la Toro Rosso, la squadra sorella della Red Bull, nel 2006. Liuzzi si è fatto notare durante la stagione di debutto della Toro Rosso, assicurandosi l’unico piazzamento a punti della squadra con un impressionante ottavo posto al Gran Premio degli Stati Uniti.
Tuttavia, le cose cambiarono nella stagione successiva. Scott Speed, il compagno di squadra di Liuzzi, fu sostituito da Sebastian Vettel, che in seguito raggiunse la fama in F1 vincendo quattro Campionati del Mondo consecutivi con la Red Bull tra il 2010 e il 2013. Liuzzi fu anche lasciato andare dalla Toro Rosso nel 2007, sostituito da Sebastien Bourdais, un giocatore dominante nella ormai defunta categoria Champ Car negli Stati Uniti.
Gerhard Berger, un pilota austriaco che ha ottenuto 10 vittorie in 210 apparizioni in F1 tra il 1984 e il 1997, era co-proprietario della Toro Rosso all’epoca. L’influenza di Berger era chiara quando si unì a Vettel sul podio per celebrare la prima vittoria in F1 della Red Bull al Gran Premio d’Italia del 2008.
Liuzzi, ora 44enne, ha recentemente rivelato nel podcast Inside Line che l’intervento di Berger ha portato a delle frizioni nella sua relazione con la Red Bull. Berger, secondo Liuzzi, ha spinto affinché Dietrich Mateschitz, il fondatore della squadra, firmasse Bourdais, mescolando le carte in tavola. Liuzzi ha sentito che questa mossa rappresentava un punto di svolta nella sua relazione con la Red Bull, una squadra che era venuta a considerare come la sua famiglia.
Nonostante mostrasse prestazioni competitive e lavorasse in armonia con il team, Liuzzi si trovò in una posizione precaria a causa dei piani alternativi di Berger per il futuro della squadra. Questo portò a una separazione amara, con grande delusione di Liuzzi, poiché aveva immaginato un futuro a lungo termine con la Red Bull. Rimpiangeva profondamente di non essere stato in grado di discutere la questione direttamente con Mateschitz, che considerava una figura paterna.
Dopo la Red Bull, Liuzzi si unì alla Force India come pilota di test nel 2008 e tornò a un sedile da gara al Gran Premio d’Italia 2009. Contese l’intera stagione 2010 con la Force India prima di unirsi all’HRT nel 2011.
Le recenti preoccupazioni di Berger riguardo al futuro a lungo termine della Red Bull in F1 indicano le difficoltà della squadra nel 2024, suggerendo che potrebbe essere “l’inizio della fine.” Egli cita la mancanza di decisioni chiare all’interno del team, come esemplificato dal rinnovo del contratto di Perez, che non ha reso come ci si aspettava, come una significativa deviazione dalla chiarezza e dalla determinazione precedenti della Red Bull.
Il futuro della Red Bull ora sembra incerto quanto lo era una volta quello di Liuzzi sotto il regime spietato della squadra. La domanda rimane: la Red Bull recupererà il suo antico splendore o continuerà la sua discesa nell’implacabile mondo delle corse di F1?