Scomporre l’apertura della IndyCar Series carica di adrenalina a St. Petersburg è come sbucciare i livelli di una cipolla; ogni statistica rivela un’altra affascinante sfaccettatura della gara. In questa emozionante saga del motorsport, approfondiamo i numeri per scoprire i momenti salienti e le delusioni dell’evento, dove ogni secondo contava e ogni mossa aveva importanza.
Nella posizione di pole, Scott McLaughlin del Team Penske ha preso il comando con un tempo di 59.4624s, mancando di poco il record stabilito da Will Power a 59.3466s. Tuttavia, è stato Alex Palou della Chip Ganassi Racing a rubare la scena, navigando verso la vittoria e inclinando la bilancia a favore di Honda, il produttore vincente.
Josef Newgarden, un altro asso del Team Penske, ha registrato il giro più veloce della gara con 1m01.6900s. Tuttavia, il premio per il maggiore spostamento è andato senza dubbio a Pato O’Ward dell’Arrow McLaren. Nonostante sia partito dalla 23ª posizione, è riuscito a compiere un salto notevole fino all’11ª posizione, migliorando la sua posizione di ben 12 posti.
Sul fronte dei sorpassi, la gara ha visto un totale di 75 sorpassi, di cui 53 per posizione. Christian Rasmussen dell’Ed Carpenter Racing è emerso come il re del gioco dei sorpassi con un totale formidabile di otto sorpassi. Al contrario, Jacob Abel della Dale Coyne Racing si è trovato dalla parte dei sorpassi, venendo superato 17 volte.
La classifica del campionato ora mostra Alex Palou in cima con 51 punti. La gara è durata 1h51m08s, mantenendo una velocità media di 97.173mph. La gara ha visto un totale di 10 cambi di leader, con Scott McLaughlin, Marcus Armstrong, Colton Herta, Josef Newgarden, Scott Dixon, Christian Lundgaard e Alex Palou che si sono alternati al comando.
C’è stata un’unica cautela durante la gara, durata sei dei cento giri, causata da un contatto tra le auto 6, 12 e 45 nella Curva 3. La gara è rimasta priva di bandiere rosse e non sono state registrate penalità.
Scott McLaughlin ha guidato la gara per 40 giri, seguito da Alex Palou per 26 giri, Christian Lundgaard per 23 giri, Scott Dixon per 5 giri, Marcus Armstrong per 3 giri, Josef Newgarden per 2 giri e Colton Herta per un giro.
In pit, il team più veloce è stato Arrow McLaren, con Pato O’Ward No. 5 che ha effettuato un pit stop in soli 33.3659s. Al contrario, Robert Shwartzman di PREMA Racing No. 83 ha registrato il pit stop più lento a 36.7645s, senza considerare gli outlier.
L’apertura della IndyCar Series a St. Petersburg ha preparato il terreno per una stagione avvincente. Con ogni pilota in cerca di gloria e ogni team che strategizza per il successo, la strada verso il campionato promette di essere un viaggio ad alta ottano. Allacciate le cinture, fan delle corse; vi attende un’emozionante avventura.