La Daytona 500 del 2025 doveva essere il palcoscenico più grandioso della NASCAR—una battaglia di abilità, strategia e velocità. Invece, si è trasformata in una lotteria di incidenti, dove le gare aggressive e gli incidenti inevitabili hanno determinato l’esito. Denny Hamlin, tre volte campione della Daytona 500, ha avuto abbastanza, e non ha paura di dirlo.
Nell’ultimo episodio del suo podcast, “Actions Detrimental,” Hamlin ha criticato l’attuale stato delle gare sui Superspeedway, incolpando le auto Next-Gen per aver privato lo sport dell’abilità e della strategia che un tempo definivano la gara più grande della NASCAR.
Hamlin: “L’Arte della Gara è Scomparsa”
Per anni, Daytona e Talladega sono stati i terreni di prova dove solo i migliori potevano conquistare i gruppi ad alta velocità e insidiosi. Secondo Hamlin, non è più così.
“Una volta correvamo a 200 miglia all’ora sui Superspeedway, e le auto erano difficili da guidare e manovrare. La Daytona 500 era una battaglia tra il miglior pilota e il miglior team che portava la migliore auto con un ottimo assetto.”
“Alcuni dei grandi del nostro sport sapevano navigare nel traffico e usarlo a loro vantaggio. Quell’arte è scomparsa ora, proprio come l’arte di sorpassare sui circuiti brevi è scomparsa ora.”
Negli occhi di Hamlin, l’edizione 2025 della Great American Race era nient’altro che la sopravvivenza dei più fortunati, piuttosto che una vetrina di abilità di guida. Con incidenti che eliminano contendenti a destra e a sinistra, il risultato finale dipendeva da chi riusciva ad evitare il carnevale, piuttosto che da chi aveva la macchina migliore o faceva le mosse più intelligenti.
“Daytona 500 è una f*ing crapshoot ora”**
Come pilota, Hamlin è frustrato. Ma come proprietario di squadra di 23XI Racing, la sua rabbia è ancora più profonda. Investisce milioni per costruire auto competitive e vincenti—solo per vederle eliminate in incidenti che crede siano inevitabili sotto l’attuale regolamento.
“Spendo così tanti soldi a 23XI per garantire che la mia squadra e i miei piloti abbiano le migliori auto disponibili per andare là fuori e competere per una vittoria. Ma è solo una f*ing crapshoot ora.”**
Questo è non il tipo di linguaggio che ti aspetteresti da uno dei veterani dello sport, ma riassume la frustrazione di molti piloti e proprietari di squadra che sentono che le gare sui superspeedway hanno perso la loro essenza.
“Le auto sono troppo facili da guidare”
Qual è quindi la radice del problema? La Next-Gen car, secondo Hamlin. Il pilota veterano crede che l’ultima generazione di auto da Cup della NASCAR abbia reso le corse sui Superspeedway troppo artificiali, dando ai piloti troppa sicurezza, troppa aderenza e non abbastanza sfida per separare i grandi dal gruppo.
“Le auto sono decisamente troppo facili da guidare. Hanno troppa aderenza, troppa resistenza, e quello che fa è creare una grande ottica in TV che queste auto siano due a due, tre a tre, ma nessuno sta superando nessuno.”
“Siamo là fuori a galleggiare e risparmiare carburante per la maggior parte della gara.”
Per Hamlin, Daytona e Talladega erano una questione di abilità nel lavorare con il draft, posizionarsi e fare le mosse giuste al momento giusto. Ma con le auto di oggi, i piloti sono intrappolati in un treno a tre corsie, incapaci di fare mosse significative, fino a quando, ovviamente, non colpisce l’inevitabile Big One.
Cosa c’è dopo? La NASCAR risolverà questo problema?
I commenti di Hamlin non sono solo un sfogo post-gara—sono un campanello d’allarme per la NASCAR.
I fan vogliono corse intense e ad alto rischio. I piloti vogliono avere il controllo sul proprio destino, non una monetina per decidere chi sopravvive agli incidenti. I proprietari vogliono che i loro investimenti abbiano realmente la possibilità di avere successo, piuttosto che essere annientati senza colpa da parte loro.
Quindi, cosa può fare la NASCAR?
- Regolare l’aerodinamica per rendere le auto più difficili da controllare e meno propense a fermarsi nel traffico.
- Ridurre il carico aerodinamico e la trazione per mettere più responsabilità sulle abilità del pilota.
- Rivalutare le strategie di gara per evitare che le gare diventino solo processioni di risparmio carburante fino agli ultimi 10 giri.
La NASCAR ascolterà i piloti e apporterà modifiche? Oppure la Daytona 500 continuerà a essere più una questione di fortuna che di talento? Questo resta da vedere. Ma se i veterani come Hamlin sono già così frustrati, qualcosa deve cambiare prima che le corse su Superspeedway perdano tutta la loro credibilità.