Due anni fa, Sébastien Ogier scatenò una blitzkrieg verbale contro Pirelli, definendo i suoi pneumatici una “barzelletta” dopo che una costosa foratura aveva distrutto le sue speranze al Rally del Giappone. Avanzando al 2024, ecco che l’otto volte Campione del Mondo di Rally era la stella improbabile del gala d’addio di Pirelli, elogiando proprio l’azienda che una volta aveva criticato.
Il commovente cambiamento di rotta è avvenuto al Monza Rally Show, dove Pirelli ha celebrato il suo mandato come fornitore di pneumatici del WRC. Ogier, riflettendo su una partnership tumultuosa, ha ammesso che il gigante italiano degli pneumatici aveva cambiato rotta:
“Sono stato critico nei confronti di Pirelli all’inizio – e giustamente. Ma hanno fatto un buon lavoro. Meritano riconoscimenti per i loro sforzi e lo sviluppo nel corso degli anni.”
Ogier ha persino regalato a Pirelli una tuta da corsa Toyota firmata, simboleggiando una trasformazione da critico infuocato a alleato inaspettato.
Pirelli Esce come Contendente, Non come Colpevole
Il mandato di quattro anni di Pirelli nel WRC ha avuto un inizio difficile, afflitto da lamentele su forature e prestazioni. Tuttavia, man mano che i regolamenti Rally1 si sono evoluti, anche il prodotto di Pirelli è migliorato. Sotto la guida del manager rally Terenzio Testoni, l’azienda ha fornito un livello di coerenza che è diventato l’invidia dei fornitori di pneumatici per motorsport.
“Abbiamo realizzato 20.000 pneumatici in un anno—tutti della stessa qualità,” ha detto Testoni. “È incredibilmente difficile, ma abbiamo dimostrato la nostra esperienza.”
Pur allontanandosi volontariamente dal massimo livello del WRC, Pirelli non sta abbandonando del tutto il rally. Sta investendo su Rally2, con nuovi pneumatici per ghiaia e asfalto che debutteranno nel 2025, e sta spingendo l’innovazione nei pneumatici da ghiaccio con test previsti in Finlandia.
Il Crocevia del WRC: Cosa Aspettarsi Senza Pirelli?
Con l’uscita di Pirelli, il WRC affronta una sfida monumentale. La categoria Rally1, afflitta da pochi iscritti e da una competizione limitata, è diventata una debolezza evidente. Testoni non ha usato mezzi termini:
“Il problema non è WRC2—è Rally1. Abbiamo bisogno di 15 auto e almeno 10 che lottano per le vittorie, come nel 2005. Questa è la magia che ci manca.”
Con la tecnologia ibrida in uscita e il WRC che naviga in una delicata transizione, lo sport si trova in un momento cruciale. L’assenza di Pirelli potrebbe costringere la serie a ripensare il proprio approccio per attrarre produttori e squadre.
Un’Eredità Da Celebrare
Con il tempo che si stabilizza sulla sua permanenza nel WRC, Pirelli lascia dietro di sé un’eredità di perseveranza e progresso. Trasformare Sébastien Ogier da suo critico più feroce a suo campione più improbabile parla chiaro del percorso intrapreso.
E mentre il gigante italiano osserva il WRC “dalla finestra”, una cosa è certa: il mondo dei rally non dimenticherà presto la instancabile ricerca dell’eccellenza da parte di Pirelli.