Il Gran Premio di Monaco è sempre stato uno spettacolo di luci e glamour, ma dietro le quinte, il capo della McLaren Andrea Stella sta sollevando polemiche puntando il dito contro le attuali auto di Formula 1 come i principali colpevoli della mancanza di emozioni nei sorpassi sull’iconico circuito cittadino.
Stella afferma audacemente che le auto stesse, e non la strategia di gara, sono da incolpare per la scarsità di sorpassi all’evento prestigioso. Nonostante il tentativo della FIA di iniettare dramma con una regola dei due pit stop a Monaco, la gara non è riuscita a offrire i brividi attesi, con solo un pugno di sorpassi registrati.
Con Lando Norris che conquista la vittoria a Monaco, le osservazioni di Stella gettano un’ombra sul futuro della gara. È scettico sull’efficacia di semplicemente imporre pit stop per ravvivare l’azione in pista, insistendo sul fatto che il vero problema risiede nel design e nelle prestazioni delle attuali auto di F1.
Guardando alle regolamentazioni del 2026 che promettono auto più piccole con meno aderenza, Stella prevede un potenziale ritorno dell’emozione in pista. Crede che i cambiamenti proposti nel design delle auto, inclusi i motori modificati e le strategie di utilizzo, potrebbero aprire la strada a maggiori opportunità di sorpasso, anche per auto significativamente più veloci.
In una dichiarazione audace, Stella sottolinea che l’attenzione dovrebbe spostarsi dalla strategia di gara al design fondamentale delle auto per migliorare lo spettacolo complessivo per i fan. Mentre lascia spazio a speculazioni su potenziali modifiche ai circuiti, l’accento principale di Stella rimane sulla rivoluzione delle auto per creare più possibilità di sorpasso a Monaco.
Mentre il dibattito infuria sul futuro delle gare di Formula 1 a Monaco, i commenti di Stella gettano benzina sul fuoco, sollevando interrogativi sul bilanciamento tra tradizione e innovazione nello sport. Le auto più piccole e con meno aderenza apriranno la strada a una nuova era di emozioni al Gran Premio di Monaco? Solo il tempo lo dirà.