È la Curva 1 del GP del Messico una ricetta per il caos?
Il mondo della Formula 1, carico di adrenalina, ha appena assistito a una sorprendente dimostrazione di guida che ha lasciato fan ed esperti a interrogarsi: il Gran Premio del Messico ha un serio problema con la Curva 1? Il rinomato pilota George Russell non ha usato mezzi termini nel criticare i suoi concorrenti, suggerendo che i loro standard di guida fossero degni di un “tosaerba”. Parole forti, ma sono giustificate?
La famigerata Curva 1 dell’Autodromo Hermanos Rodriguez è tornata a essere il centro della controversia durante la recente gara. Immaginate questo: Lando Norris, Lewis Hamilton, Charles Leclerc e Max Verstappen entrano tutti insieme nella curva, quattro affiancati. È una scena che può solo portare al caos! Verstappen, in lotta per la posizione, ha bloccato le ruote sul cordolo esterno polveroso, tagliando effettivamente la curva. Nel frattempo, Hamilton sembrava concedere a Leclerc lo spazio necessario, ma è rimasto sbalordito quando il monegasco ha tagliato la Curva 2, emergendo in testa e lasciando passare Norris, il tutto mentre guadagnava un vantaggio cruciale sul suo compagno di squadra.
Il design di questa pista si restringe chiaramente nella sezione Curva 1-2-3, rendendola un vero collo di bottiglia dove quattro auto semplicemente non possono coesistere senza conseguenze. Storicamente, il GP del Messico ha visto la sua giusta quota di partenze ordinate da quando è tornato nel calendario di Formula 1 nel 2015. Tuttavia, la frequenza dei tagli di pista ha sollevato preoccupazioni significative riguardo all’integrità delle gare e alla correttezza della competizione. Quando un pilota supera i limiti della gara e quando invece guadagna un vantaggio sleale?
Torniamo indietro al 2016, quando Hamilton stesso bloccò le ruote e uscì di pista, rispecchiando il recente errore di Verstappen. Nico Rosberg, anch’esso coinvolto nella mischia, tagliò la curva mentre veniva spinto largo e rientrò in gara davanti a Verstappen, senza penalità da parte dei commissari. L’incoerenza suscita interrogativi: se Hamilton era in testa entrando nella zona di frenata della Curva 1, aveva il diritto di mantenere il comando nonostante il suo errore?
Avanzando rapidamente all’anno scorso, quando Carlos Sainz tentò di strappare il comando a Verstappen prendendo la traiettoria esterna. Nonostante fosse in testa all’apice, avrebbe dovuto cedere invece di tagliare la curva? Il dilemma è reale ed è stato un tema persistente nelle corse. I piloti spesso si trovano di fronte alla scelta: rallentare e rischiare di perdere le posizioni conquistate con fatica o tagliare la curva e rischiare penalità.
In netto contrasto con la confusione attuale, ci sono stati casi in cui i piloti hanno combattuto strenuamente per le loro posizioni senza ricorrere al taglio delle curve. Prendiamo Sebastian Vettel nel 2017, che, nonostante fosse stato spinto largo da Verstappen, riuscì a mantenere la sua posizione e a capitalizzare sulla traiettoria interna nella Curva 2. Questo è il tipo di spirito di gara instancabile che dovrebbe prevalere, eppure abbiamo visto Leclerc vacillare invece, non riuscendo a riorganizzarsi e a sfidare Hamilton più avanti nella gara.
La domanda è: come possiamo risolvere questo problema persistente alla Curva 1? La risposta è tutt’altro che semplice. L’erba si è dimostrata inefficace nel rallentare le auto, mentre la ghiaia potrebbe teoricamente funzionare ma porterebbe a detriti sulla pista, innescando safety car virtuali che distorcerebbero i risultati della gara. E se venisse introdotta una barriera? Questo sicuramente scoraggerebbe la guida imprudente, ma a velocità che raggiungono i 370 km/h, una tale soluzione probabilmente si scontrerebbe con gli standard di sicurezza della FIA.
L’unica opzione logica rimasta è una modifica del layout, eppure perché intaccare una sezione che ha il potenziale per una corsa esaltante—purché i piloti rispettino le regole? Fernando Alonso, sempre il stratega, ha accennato all’assurdità della situazione attuale, sottolineando che se i commissari lasciano correre le marachelle di Leclerc e Verstappen senza penalità, allora perché non dovrebbe fare lo stesso la prossima volta?
L’organo di governo deve prendere una posizione decisiva. O penalizzare i piloti che spingono illegalmente gli altri fuori dalla pista, o penalizzare quelli che tagliano le curve—facciamo chiarezza! Sì, ci saranno sempre circostanze uniche che giustificano la clemenza, ma la cultura del “posso farla franca” deve essere eradicata.
Con i motori che ruggiscono e le scommesse che aumentano, gli occhi del mondo della F1 rimarranno incollati alla Curva 1 del GP del Messico. Continuerà a essere un campo di battaglia di caos, o le autorità applicheranno regolamenti che garantiscano una competizione leale? Il tempo stringe, e la prossima gara potrebbe essere un punto di svolta per il futuro delle corse.












