Andretti Autosport non ha avuto successo nel diventare l’undicesima squadra nella griglia della F1 finora. Tuttavia, la squadra americana rimane determinata a stabilire una squadra completamente operativa per garantire un posto nella stagione 2026.
Dopo il rifiuto dell’ingresso di Andretti da parte della F1 all’inizio di quest’anno, Mario Andretti, padre del proprietario della squadra Michael Andretti, ha criticato la decisione, definendola “offensiva” e ingiusta. Continua a lottare per una rivalutazione di questa decisione da parte degli organismi di governo dello sport, chiedendo più incontri con la FOM e condannando la presunta avidità e monopolizzazione della F1.
Inoltre, a maggio, 12 membri del Congresso degli Stati Uniti hanno inviato una lettera alla F1 chiedendo trasparenza nel processo decisionale dietro il rifiuto di Andretti. Hanno accusato l’elite di essere coinvolta in un comportamento “simile a un cartello”.
Nel frattempo, il concept car della Andretti per la F1 è stato sottoposto a test di collisione nella loro nuova sede situata al Circuito di Silverstone, a Indianapolis. Anche se Andretti rimane ottimista, il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, suggerisce che la squadra potrebbe dover modificare la propria strategia di ingresso per convincere sia gli organismi di governo che le squadre esistenti nella griglia.
Secondo Sulayem, l’unico modo per la Andretti avere successo nel tentativo di diventare una squadra di F1 è acquisire una delle dieci squadre già partecipanti allo sport.
Zak Brown, direttore della squadra McLaren e anch’egli americano, condivide un’opinione simile, affermando che l’unica opzione praticabile per la Andretti ora è acquistare una squadra esistente. Brown ritiene che questa sarebbe la strada più facile, anche se riconosce che trovare una squadra disposta a vendere potrebbe essere una sfida. Sottolinea che l’offerta dovrebbe essere sostanziale, poiché le squadre di F1 hanno un valore significativo.
Brown spiega inoltre che la filosofia della F1 è cambiata negli ultimi anni, dando priorità al profitto più che mai. Lo sport ora richiede un livello più alto di stabilità finanziaria alle sue squadre. Brown sostiene questo approccio, osservando che più della metà della griglia attuale è redditizia. Di conseguenza, la Liberty, società proprietaria della F1, sta imponendo criteri rigorosi e conducendo un’attenta valutazione per le possibili squadre 11ª e 12ª. Brown concorda con questo approccio.
Pur avendo dichiarato in precedenza che non avrebbe considerato l’acquisto di un’altra squadra, la Andretti potrebbe essere costretta a riconsiderare, man mano che le sue opzioni si riducono e le porte di accesso si chiudono.