Mohammed Bin Sulayem, il Presidente della FIA, è sotto inchiesta da parte dell’ente regolatore stesso per presunte manipolazioni del risultato di una gara di Formula 1. L’incidente in questione è avvenuto durante il Gran Premio dell’Arabia Saudita del 2023, dove Fernando Alonso ha inizialmente ricevuto una penalità di 10 secondi per la sua squadra che ha fermato la sua macchina mentre stava scontando una penalità di cinque secondi. Tuttavia, il reclamo della Aston Martin con prove video ha portato all’annullamento della decisione. Un informatore si è ora presentato, affermando che Ben Sulayem ha cercato di influenzare il risultato contattando Abdullah bin Isa Al Khalifa, il Vice Presidente della FIA per lo Sport (Medio Oriente) e Presidente della Federazione dell’Automobilismo del Bahrain, per spingere i commissari a ribaltare la loro decisione.
Secondo un rapporto di un ufficiale di conformità della FIA, Ben Sulayem avrebbe fatto credere ai commissari che dovessero ribaltare la loro decisione. Questa non è la prima volta che Ben Sulayem entra in conflitto con il mondo della Formula 1. Il suo sostegno al fallito tentativo di Andretti di entrare nello sport ha causato controversie tra le 10 squadre e l’Amministrazione della Formula 1 (FOM). Inoltre, la sua governance della FIA ha portato a disaccordi con la FOM riguardo al prossimo accordo della F1 Concorde, poiché entrambe le parti si contendono maggiore potere finanziario.
Oltre alle polemiche sul risultato della gara, è stata presentata una seconda denuncia contro Ben Sulayem, suggerendo una violazione delle regole di governance della FIA. La FIA è classificata come un’organizzazione no-profit ai sensi della legge francese “Association Loi” del 1901, che consente certi livelli di spese. Tuttavia, si sostiene che Ben Sulayem potrebbe aver superato tali limiti attraverso l’uso di un jet privato e altre forme di trasporto. Se dimostrato, ciò potrebbe potenzialmente esporre la FIA a tassazioni o altre conseguenze legali da parte delle autorità francesi.