AUSTIN, TEXAS – 21 OTTOBRE: Il Capo della Scuderia Red Bull Racing, Christian Horner, parla con Mohammed ben Sulayem, Presidente della FIA, sulla griglia durante la Sprint prima del Gran Premio di Formula 1 degli Stati Uniti al Circuito delle Americhe il 21 ottobre 2023 ad Austin, Texas. (Foto di Chris Graythen/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310220037 // Utilizzo esclusivamente per scopi editoriali //
In una recente dichiarazione è stato annunciato che il Presidente Ben Sulayem ha collaborato pienamente, è stato trasparente e ha rispettato l’indagine. L’indagine, durata un mese, non ha trovato prove a supporto delle accuse contro il Presidente della FIA. Il Comitato Etico della FIA ha stabilito che le accuse contro il Presidente Ben Sulayem erano infondate e supportate da forti prove. La FIA, in una nota stampa, ha rivelato che un organo indipendente ha confermato la natura infondata delle accuse contro il Presidente della FIA. L’indagine, che ha coinvolto interviste con 11 testimoni, è durata 30 giorni.
Il Dipartimento di Conformità della FIA, con l’aiuto di consulenti esterni, ha condotto approfondite indagini sulle accuse di possibili interferenze nelle decisioni sportive durante gli eventi di Formula 1 nel 2023. Dopo aver esaminato i risultati delle indagini, il Comitato Etico ha concluso all’unanimità che non vi erano prove a supporto delle accuse di interferenza coinvolgenti il Presidente Mohammed Ben Sulayem. Le preoccupazioni per possibili interferenze sono state segnalate all’Ufficiale di Conformità della FIA e successivamente trasmesse al Comitato Etico della FIA, in conformità all’Articolo 32.2.5 degli Statuti della FIA. È stata condotta una revisione completa e indipendente, della durata di 30 giorni e comprendente interviste con 11 testimoni. Le accuse contro il Presidente della FIA sono state ritenute prive di fondamento e il Comitato Etico della FIA aveva ampie prove a supporto della sua determinazione.
Il Presidente Ben Sulayem è stato scagionato da qualsiasi irregolarità riguardo alle accuse di interferenza nella decisione dei Commissari di annullare una penalità sulla Vettura 14 durante il Gran Premio dell’Arabia Saudita del 2023, dopo una contestazione da parte del team Aston Martin Aramco Cognizant F1. Inoltre, c’erano accuse di tentativo di interferenza nel processo di certificazione della pista per il Gran Premio di Las Vegas del 2023. Tuttavia, il processo di certificazione è stato completato e approvato entro i tempi previsti, e la piena cooperazione, trasparenza e conformità del Presidente Ben Sulayem durante l’indagine sono state molto apprezzate.
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