In una mossa audace che potrebbe potenzialmente scuotere il mondo della Formula 1, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem sta spingendo per una grande ristrutturazione delle normative riguardanti i motori V8, ponendosi l’ambizioso obiettivo del 2029. Si tratta di una semplice manovra politica o di una strategia genuina per il cambiamento?
Le recenti dichiarazioni di Ben Sulayem hanno riacceso il dibattito sul futuro dei motori di F1, con una proposta di ritorno ai motori V8, abbandonando l’attuale tecnologia ibrida. Questa proposta arriva in un momento in cui lo sport è sul punto di entrare in una nuova era di regolamenti, fortemente incentrati su powertrain ibridi che hanno attratto nuovi produttori come Audi e Cadillac.
Parlando al Gran Premio di Gran Bretagna, Ben Sulayem ha sottolineato la necessità di motori più semplici, leggeri e più economici, affermando: “L’attuale motore è così complicato e costoso.” Ha evidenziato il peso finanziario della ricerca e dello sviluppo, con costi che raggiungono fino a 200 milioni di dollari. Il ritorno ai motori V8, secondo Ben Sulayem, non solo si allineerebbe con gli interessi commerciali, ma risuonerebbe anche con i fan, offrendo un suono ‘vintage’ nostalgico sulle piste.
Inoltre, il capo della FIA ha accennato alla possibilità di espandere la griglia per accogliere un dodicesimo team, dopo l’entrata controversa di Cadillac. Pur esprimendo un approccio cauto verso l’espansione della griglia, Ben Sulayem ha sottolineato l’importanza di aggiungere valore al business della Formula 1.
Con potenziali cambiamenti all’orizzonte, il panorama della Formula 1 potrebbe assistere a un cambiamento sismico nei prossimi anni. Mentre gli stakeholder navigano attraverso queste trasformazioni proposte, lo sport si trova a un bivio critico, bilanciando tradizione e innovazione nel tentativo di catturare i fan e guidare la crescita. La strada verso il 2029 sembra essere lastricata di sfide e opportunità, mentre Ben Sulayem guida la carica verso una nuova era nella Formula 1.