L’industria automobilistica europea potrebbe tornare a produrre 16,8 milioni di veicoli all’anno se l’Unione Europea (UE) mantiene il suo obiettivo di porre fine alle emissioni inquinanti dai veicoli con motore a combustione entro il 2035.
Questa conclusione deriva da uno studio pubblicato da “Transport & Environment” e revisionato da tre associazioni industriali, che sottolinea l’importanza di raggiungere gli obiettivi fissati per il 2035 dall’Unione Europea riguardo alle emissioni inquinanti.
D’altra parte, le forti pressioni da parte del settore automobilistico affinché Bruxelles trovi un sollievo dagli stringenti standard sulle emissioni inquinanti e non implementi alcuna strategia industriale potrebbero, secondo lo studio, comportare la perdita di 1 milione di posti di lavoro nell’industria automobilistica e due terzi degli investimenti previsti nelle batterie per veicoli elettrici, come dichiarato da Transport & Environment in un comunicato.
Inoltre, lo studio indica che se gli obiettivi di emissione vengono mantenuti, insieme a politiche per incentivare la produzione interna di veicoli elettrici, si prevede che il contributo della catena del valore automobilistico all’economia europea crescerà dell’11% entro il 2035.
Il settore automobilistico europeo sta affrontando sfide significative, sotto pressione per i costi elevati delle materie prime, così come per la concorrenza dei marchi cinesi, e ora anche per i dazi del 25% imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle importazioni di automobili, che ha portato molti produttori a ridurre le loro previsioni per il 2025.
Per ora, il settore automobilistico è riuscito a ottenere dal Parlamento Europeo il supporto per l’allentamento di alcuni degli obiettivi di emissione di CO2 dell’UE per i veicoli leggeri e commerciali, nonostante Bruxelles non abbia fatto marcia indietro sulle normative che proibiscono la vendita di nuovi veicoli alimentati da combustibili fossili entro il 2035.
Lo studio ora pubblicato avverte l’Unione Europea che questo “è un momento decisivo per l’industria automobilistica in Europa, poiché la concorrenza globale per guidare la produzione di veicoli elettrici, batterie e caricabatterie è immensa”.