In una mossa innovativa, la NASCAR ha recentemente fatto il suo ritorno a Città del Messico per la prima gara di punti della serie principale al di fuori degli Stati Uniti dal 1958. L’evento, ospitato nella vivace metropoli di Città del Messico, ha attirato una folla enorme, dimostrando il sostegno incrollabile dei tifosi per i loro amati piloti. Tuttavia, in mezzo all’eccitazione e ai applausi, sono emerse controversie, sollevando preoccupazioni valide che richiedevano attenzione.
Un’area di particolare contesa riguardava la lunghezza della gara, un sentimento condiviso dalla stella della NASCAR Ryan Blaney. Durante un’apparizione su Rubbin’ is Racing con Spider, Blaney ha espresso le sue opinioni sul formato della gara, sottolineando che l’evento avrebbe potuto essere più coinvolgente con un leggero aggiustamento. “Penso che si potesse accorciare un po’. 100 giri in quel posto sono tanti. Penso che si potrebbe ridurre a circa 80 giri, e sarebbe comunque una buona gara,” ha dichiarato candidamente Blaney.
Pur riconoscendo le sfide nel determinare la lunghezza ottimale della gara senza esperienza pregressa sul circuito, Blaney ha proposto di ridurre la gara di 20 giri per trovare un equilibrio migliore. Credeva fermamente che una gara più corta non avrebbe compromesso l’emozione o la competitività dell’evento, potenzialmente migliorando l’esperienza complessiva degli spettatori.
Nonostante le critiche riguardanti la gara di Città del Messico, Blaney ha espresso il suo sostegno agli sforzi di espansione internazionale della NASCAR e non ha mostrato opposizione a un potenziale ritorno sul circuito messicano in futuro. Tuttavia, ha evidenziato gli ostacoli logistici coinvolti nell’organizzazione di gare all’estero, specialmente considerando il breve intervallo tra gli eventi nel calendario.
Blaney ha anche sostenuto un cambiamento strategico nella programmazione per alleviare la pressione su squadre e piloti dopo le gare internazionali. Ha suggerito che inserire l’evento di Città del Messico prima della pausa pasquale, ad esempio al posto di Bristol, fornirebbe un tanto necessario sollievo per la comunità NASCAR. Consentendo una breve pausa dopo le gare internazionali, le squadre potrebbero riorganizzarsi e ricaricarsi prima di tuffarsi nel prossimo intenso weekend di gara.
L’ex campione NASCAR Jeff Gordon ha espresso sentimenti simili, sottolineando l’importanza di affinare il calendario delle gare per prevenire l’eccessivo sforzo in una stagione impegnativa di 38 gare con pause minime. Sia Gordon che Blaney hanno avvertito contro la natura insostenibile dell’attuale programma, sottolineando la necessità di una pianificazione strategica per garantire la salute e il successo a lungo termine dello sport.
Mentre la NASCAR continua a esplorare nuovi orizzonti e a catturare il pubblico in tutto il mondo, le intuizioni condivise da Blaney e Gordon fanno luce sui cambiamenti critici necessari per migliorare l’esperienza di gara e tutelare il benessere di squadre e piloti nel mondo ad alta intensità del motorsport.