Una ‘discussione equa’ è stata organizzata tra i piloti di Formula 1 e la Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) nel tentativo di fare chiarezza sulla questione controversa dell’uso di linguaggio volgare durante i fine settimana di Gran Premio. Questa rivelazione è stata portata alla luce dal pilota della Haas F1, Esteban Ocon.
La controversia è scoppiata lo scorso anno quando Max Verstappen, il pilota della Red Bull Racing, ha ricevuto un ordine di servizio comunitario per l’uso di un linguaggio esplicito durante il Gran Premio di Singapore. Questo incidente ha portato a un acceso scambio di opinioni tra i piloti, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem e l’Associazione dei Piloti di Gran Premio (GPDA).
Aggiungendo pressione sulla FIA, i piloti del Campionato del Mondo di Rally hanno formato il proprio sindacato, l’alleanza dei Piloti di Rally del Mondo (WoRDA), dopo un incidente simile nel loro ambito. Il briefing dei piloti prima del Gran Premio d’Australia ha visto Garry Connelly, in qualità di presidente per i commissari, spiegare le linee guida e la loro interpretazione.
La FIA sembra aver raggiunto un compromesso, consentendo ai piloti di usare linguaggio volgare via radio purché non sia diretto verso altri concorrenti o ufficiali di gara. Tuttavia, l’uso di un linguaggio esplicito durante le conferenze stampa o le interviste con i media sarà considerato una violazione delle normative e segnalato ai commissari.
Ocon ha espresso la sua soddisfazione per l’esito dell’incontro, affermando che l’obiettivo della FIA non è punire i piloti senza motivo. Ha riconosciuto la responsabilità dei piloti di comportarsi in modo professionale poiché sono modelli per le generazioni più giovani e sono frequentemente in diretta televisiva.
Carlos Sainz, un pilota della Williams e recentemente nominato direttore della GPDA, ha sostenuto i sentimenti di Ocon. Ha lodato la chiarezza delle linee guida e ha espresso la sua gratitudine per il buon senso dimostrato nella gestione della situazione.
Nonostante la apparente risoluzione in Formula 1, i piloti del Campionato del Mondo di Rally continuano a esprimere insoddisfazione, scegliendo di non rispondere alle domande durante gli eventi mediatici o di rispondere nella loro lingua madre.
Dopo la penalità di Verstappen, Charles Leclerc è stato multato di 10.000 dollari per aver usato un linguaggio esplicito durante una conferenza stampa al Gran Premio di Città del Messico. La risposta del presidente della FIA al comportamento dei piloti è stata quella di paragonarli a “rapper”, un commento che ha suscitato critiche pubbliche da parte della GPDA.
La posizione più rigorosa della FIA riguardo al linguaggio esplicito si è estesa ad altre competizioni, portando il pilota del Campionato del Mondo di Rally Adrien Fourmaux a ricevere una pesante multa per aver usato un linguaggio osceno al Rally di Svezia. L’Associazione dei Piloti di Rally del Mondo (WoRDA) è stata formata in risposta, e i suoi membri hanno sostenuto “cambiamenti positivi” nelle regole.
Mentre i piloti di Formula 1 sembrano aver raggiunto una risoluzione temporanea, ora l’attenzione si sposta sul Safari Rally Kenya di questo fine settimana per vedere se i piloti del Campionato del Mondo di Rally manterranno la loro posizione.