I piloti di Formula 1 hanno espresso sollievo dopo che la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) ha chiarito la sua posizione riguardo alla penalizzazione delle imprecazioni durante le gare. L’iniziale clamore è scaturito da una percepita mancanza di consultazione e dalla severità delle multe suggerite nel Codice Sportivo Internazionale aggiornato della FIA. Le preoccupazioni dei piloti sono state ulteriormente alimentate dalle recenti implementazioni controverse della FIA, guidate dal suo presidente, Mohammed Ben Sulayem.
Il nocciolo della questione derivava dalla posizione della FIA sulla penalizzazione degli sfoghi carichi di volgarità dei piloti durante le gare. La paura di punizioni arbitrarie era palpabile, in particolare alla luce di recenti incidenti di alto profilo che coinvolgevano Max Verstappen e Charles Leclerc. Il problema era ancora più evidente nel Campionato Mondiale di Rally, dove il pilota della Hyundai WRC Adrien Fourmaux è stato multato di 30.000 dollari per aver imprecato in un’intervista al termine della tappa.
Le preoccupazioni dei piloti sono state ampiamente discusse in un briefing tenutosi alla vigilia del Gran Premio d’Australia, che apre la stagione. Rivolgendosi ai piloti, Garry Connelly, il presidente dei commissari, ha fatto luce sulle intenzioni della FIA. Carlos Sainz, il nuovo direttore della Grand Prix Drivers Association, ha apprezzato la chiarificazione, affermando: “Penso che Gary sia stato incredibilmente utile nel cercare di spiegarci il modo in cui la FIA intendeva affrontare la situazione.”
Connelly ha chiarito che l’applicazione delle regole si concentrerà principalmente sul contesto delle imprecazioni. Le comunicazioni radio in auto, spesso accese nel calore del momento, non attireranno penalità a meno che il linguaggio utilizzato non fosse offensivo nei confronti degli ufficiali o di natura discriminatoria. Tuttavia, la FIA si aspetta che i piloti mostrino maggiore autocontrollo quando sono fuori dalle loro auto, specialmente durante le interviste nel parc ferme e le conferenze stampa della FIA, che hanno una portata globale.
Il nuovo approccio è stato percepito da alcuni come un ritirata dalla politica di tolleranza zero iniziale della FIA, una mossa accolta con favore da molti piloti. Tuttavia, la FIA sostiene che le sue intenzioni siano sempre state quelle di far rispettare i regolamenti esistenti e che le linee guida non dovevano mai essere draconiane.
Esteban Ocon, uno dei piloti, ha riconosciuto l’equità e l’apertura della discussione. Ha sottolineato l’importanza della condotta professionale, dato il loro ruolo di modelli per la giovane generazione. La chiarificazione a Melbourne, ha detto, ha alleviato la paura iniziale tra i piloti.
Le linee guida riviste delineano che “comportamenti scorretti”, compresi i giuramenti, potrebbero comportare pesanti sanzioni. Una prima infrazione potrebbe comportare una multa di €40.000, mentre infrazioni successive all’interno di un periodo di due anni attirerebbero multe progressivamente più elevate, insieme a una sospensione di un mese sospesa o a una sospensione effettiva di un mese e riduzione dei punti di campionato.
La severità delle sanzioni ha sollevato preoccupazioni tra i piloti, specialmente quelli che stanno appena iniziando le loro carriere. Tuttavia, la FIA ha indicato che le punizioni sarebbero state discrezionali, tenendo conto di fattori come il livello di esperienza del pilota e la competenza linguistica.
Pierre Gasly, pur riconoscendo la necessità di professionalità, ha espresso preoccupazioni riguardo alle multe, definendole “severe”. Ha sottolineato le sfide linguistiche affrontate dai piloti non anglofoni, che spesso portano a malintesi.
Mentre la saga dei giuramenti sembra raggiungere un compromesso in Formula 1, rimane comunque una questione controversa nel Campionato del Mondo di Rally. Tuttavia, il direttore della GPDA, George Russell, era ottimista, affermando che ora i piloti avevano “maggiore chiarezza” rispetto a prima, che era tutto ciò che avevano chiesto. Tuttavia, ha accennato a possibili problemi persistenti con l’approccio adottato dal presidente della FIA, Ben Sulayem.