Il campionato WorldSBK è stato infiammato dal dominio della Ducati, suscitando una reazione infuocata dal campione del mondo in carica, Toprak Razgatlioglu. Dopo un inizio di stagione difficile a Phillip Island, Razgatlioglu si è trovato all’ottava posizione nella classifica con solo 20 punti, guadagnati grazie al secondo posto ottenuto nella Gara 1. Questo ha portato a un Razgatlioglu scontento a definire il campionato una “Coppa Ducati”, dopo l’impressionante tripletta del costruttore italiano Nicolo Bulega, con i primi cinque piloti tutti a bordo di moto Panigale.
Tuttavia, i vertici della Ducati sono stati rapidi a rispondere all’affermazione di Razgatlioglu. Il capo della Ducati, Gigi Dall’Igna, ha espresso il suo rispetto per Razgatlioglu, citando la sua straordinaria serie di 13 vittorie consecutive nella scorsa stagione. Tuttavia, Dall’Igna è stato veloce a sottolineare che il campionato dell’anno scorso avrebbe potuto facilmente essere chiamato “Coppa BMW” a causa del dominio di Razgatlioglu. Ha evidenziato le dinamiche in cambiamento delle corse e ha respinto l’idea di una “Coppa Ducati”, attribuendo invece il successo al loro straordinario roster di piloti.
Aggiungendo alla prospettiva di Dall’Igna, il due volte campione del mondo WorldSBK Alvaro Bautista ha completamente disapprovato il punto di vista di Razgatlioglu. Bautista ha attribuito il successo a una combinazione potente del V4 e dell’imponente schieramento di piloti della Ducati. Parlando con BikeSportNews, Bautista ha affermato: “Sebbene ci fossero sei Ducati, devi anche tenere conto di quali piloti stavano guidando la Ducati.”
Ha continuato a dettagliare i notevoli successi di ogni pilota Ducati, incluso Nicolo Bulega, Campione del Mondo Supersport e secondo classificato al Campionato del Mondo 2024, Andrea Iannone, che vanta numerose vittorie in Moto2 e una vittoria in MotoGP, oltre a Danilo Petrucci. Non dimenticando se stesso, un Campione del Mondo 125cc e due volte Campione Superbike. Bautista ha sottolineato che non era solo la moto, ma il calibro dei piloti a fare la differenza.
Bautista ha anche lodato Ducati per i suoi sforzi continui nel migliorare le proprie motociclette e ha richiamato l’attenzione sull’importanza di avere un pilota esperto. Ha lanciato una sfida agli altri costruttori, affermando: “Non può essere un nostro problema se gli altri produttori non investono nei migliori piloti.”
La minaccia di Razgatlioglu di lasciare il WorldSBK a causa del dominio di Ducati in Australia ha sicuramente sollevato il polverone e ha innescato una reazione robusta da parte di Ducati. Con il proseguire del campionato, resta da vedere se Razgatlioglu porterà avanti la sua minaccia o se altri costruttori risponderanno alla sfida di Bautista.