Abbi Pulling sembrava avere le mani saldamente sul titolo dell’F1 Academy 2024 in Qatar, un traguardo significativo nella storia dei 75 anni della Formula 1. In questi anni, solo due donne sono riuscite a presentarsi sulla linea di partenza di un Gran Premio, con altre tre che hanno tentato di qualificarsi, ma senza successo. Tali statistiche hanno alimentato il scetticismo che le donne semplicemente non siano adatte a questo sport.
Tuttavia, non tutti condividono questo punto di vista, incluso l’ex pilota di F1 David Coulthard. È un convinto sostenitore della capacità delle donne nel circuito di F1, in particolare con l’arrivo della serie F1 Academy tutta al femminile.
In un’intervista con The Daily Mail, Coulthard ha fortemente contestato l’idea che le donne manchino della forza necessaria per le corse di F1. Ha sottolineato che chiunque non si alleni manca della forza richiesta per le corse automobilistiche, indipendentemente dal genere. Questa prospettiva è in netto contrasto con le opinioni di altri esperti come Danica Patrick, ex pilota di IndyCar e NASCAR.
Patrick, una presenza abituale nel team di Sky Sports F1 durante i round del campionato americano, crede che la natura “maschile” e “aggressiva” del motorsport escluda le donne dal successo. Tuttavia, Coulthard sostiene che chiunque possa competere in F1 a patto che si impegni nell’allenamento fisico essenziale per gestire macchine ad alta potenza.
L’ex pilota è evoluto nel corso degli anni in un sostenitore vocale delle donne nel motorsport. Uno dei suoi contributi degni di nota è il suo ruolo nella fondazione della W Series, una categoria di corse tutta al femminile che ha gettato le basi per l’F1 Academy.
Nonostante il suo obiettivo ambizioso di lanciare le donne nella scena del motorsport, la W Series ha faticato a decollare a causa di persistenti problemi finanziari e dell’assenza di supporto ufficiale da parte della Formula 1. Parlando durante un test di Red Bull a Galway, in Irlanda, Coulthard ha confessato che la mancanza di proprietà della F1 era la ragione principale del fallimento della W Series.
Ha messo in evidenza le storie di successo nate dalla W Series, inclusa la carriera di Jamie Chadwick nel motorsport americano, il ruolo di Alice Powell nell’Alpine Academy e la carriera di broadcasting di Naomi Schiff. La motivazione di Coulthard a sostenere le donne nel motorsport è personale, radicata nelle opportunità mancate della sua defunta sorella Lynsay, anch’essa una pilota.
L’F1 Academy, di proprietà della Formula 1, può trarre vantaggio dalle lezioni apprese dalla W Series. La proprietà dell’Academy da parte della F1 crea un incentivo diretto per lo sport e le sue squadre a investire nella crescita di giovani talenti femminili. Inoltre, consente all’Academy di integrarsi perfettamente nel programma del fine settimana di F1, sfruttando efficacemente il trasporto associato, la logistica di viaggio e le sponsorizzazioni.
Prevedere quando vedremo una donna correre in Formula 1 rimane una questione complicata. Tuttavia, non mancano i credenti come Coulthard, che sono fiduciosi che non si tratta di un “se”, ma di un “quando”.