Honda e Nissan hanno annunciato questo lunedì che inizieranno le trattative per una fusione, che dovrebbe essere completata entro giugno 2025 e portare alla creazione di un nuovo gruppo entro agosto 2026, segnando un cambiamento storico per l’industria automobilistica giapponese che evidenzia la minaccia rappresentata dai produttori di veicoli elettrici cinesi per alcuni dei più importanti costruttori di automobili al mondo.
La fusione di Honda, la seconda azienda automobilistica in Giappone, con Nissan, la terza, porterà alla più grande rivoluzione nel settore automobilistico dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA avvenuta nel 2021 per creare Stellantis.
“L’ascesa delle aziende cinesi e dei nuovi entranti ha cambiato significativamente l’industria automobilistica “, ha dichiarato il CEO di Honda, Toshihiro Mibe, in una conferenza stampa che ha tenuto con i suoi omologhi di Nissan e Mitsubishi Motors a Tokyo. “Dobbiamo sviluppare capacità per competere contro di loro entro il 2030; altrimenti, perderemo questa sfida”, ha concluso il CEO di Honda.
Inoltre, Mitsubishi Motors, di cui Nissan è il principale azionista, sta anche valutando la fattibilità di unirsi alla fusione tra Honda e Nissan.
“Honda e Nissan hanno iniziato a considerare un’integrazione aziendale e studieranno la creazione di sinergie significative tra le due aziende in una vasta gamma di settori. È degno di nota che il partner di Nissan, Mitsubishi Motors, è anche coinvolto in queste discussioni. Ci aspettiamo che, se questa integrazione si concretizzerà, saremo in grado di offrire un valore ancora maggiore a una clientela più ampia”, ha dichiarato Makoto Uchida, CEO di Nissan.
Ricordiamo che il quotidiano economico giapponese “Nikkei” ha riportato la scorsa settimana che Honda e Nissan stavano esplorando una possibile fusione per affrontare la crescente concorrenza dei principali produttori di veicoli elettrici, come l’americana Tesla e la cinese BYD, il che ha aumentato la pressione sulle due marche giapponesi che lottano per raggiungere profitti sufficienti per sviluppare la loro strategia di elettrificazione.